L’istituzione delle Zone Franche Montane in Sicilia è il progetto per cui si batte da anni Vincenzo Lapunzina. Il giornalista s’è caricato sulle spalle questa missione ed adesso indossa anche gli scomodi panni di presidente dell’Associazione per le Zone franche montane in Sicilia. Scomodi, quei panni, non tanto per lui, quanto per gli interlocutori istituzionali: dall’Ars al governo regionale, poichè questi sono i passaggi obbligati della crociata dell’associazione guidata da Lapunzina.
Zone franche montane, mezzo milione di siciliani chiedono diritti certi
A Talk Sicilia, Lapunzina spiega le ragioni di chi si batte per l’istituzione delle Zone Franche Montane. Partiamo dai numeri: “le zone franche montane – spiega Lapunzina – riguardano una popolazione di circa mezzo milioni di persone in Sicilia. La politica deve tenerne conto”. E se è vero che i numeri non mentono, a spiegare in cifre la drammatica crisi di quei territori ci pensa il fattore depopolamento. “La popolazione di queste zone è crollata del 15 per cento negli ultimi dieci anni: è come se una città come Misterbianco fosse letteralmente scomparsa”.
Vogliamo una fiscalità di sviluppo, nessun vantaggio
Il grido di Lapunzina dalla tribuna di Talk Sicilia non si può liquidare come la ricerca di un vantaggio una tantum,: “le zone franche montane vanno create perchè rappresentano una forma di di politica economica finalizzata alla fiscalità di sviluppo. Senza le zone franche montane sarà impossibile frenare il processo di desertificazione umana e imprenditoriale che si sta verificando nelle terre alte in Sicilia. Chiediamo delle forme di decontribuzione fiscale e previdenziale che abbiano come scopo principale rendere attrattivi quei territori”.
Il diritto di vivere dove siamo nati
Lapunzina rivendica anche il diritto di continuare a vivere lì dove si è nati.”Non siamo nati per errore in montagna -spiega il presidente dell’associazione – e quindi viviamo il dramma della doppia insularità. Siamo isola dentro l’isola. Sia chiaro, non chiediamo un risarcimento. Vogliamo essere trattati come il resto della gente, allo stesso modo, alle stesse condizioni, con gli stessi diritti e gli stessi servizi. Oggi non è così”.
Soltanto con l’istituzione delle zone franche montane si potrà frenare l’emorragia di giovani dal territorio siciliano. La Sicilia vive il dramma dell’emigrazione perché non ha saputo sfruttare le grossissime e immense risorse umane, ambientali e naturali, La cattiva politica non ha permesso, lo dobbiamo dire. La politica non ha saputo utilizzare ciò che doveva utilizzare per creare ricchezza reale”.
La versione podcast della puntata di Talk Sicilia
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