La Zona Industriale di Palermo continua ad essere teatro di corse clandestine di cavalli. L’ennesimo episodio si è registrato ieri sera, quando alcuni fantini hanno sfrecciato fra le strade del quartiere di Brancaccio seguiti da diverse persone a bordo di moto. Il caso non è unico nel suo genere visto che, non più tardi di inizio aprile, è stata organizzata un’altra gara in via Pecoraino.
Video della corsa clandestina pubblicato su Tik Tok
Come avvenuto in occasione delle precedenti gare clandestine, il video della corsa è stato pubblicato sul social Tik Tok. Nel video, girato durante la serata di lunedì 2 maggio, si intravede la solita stola di motorini al seguito di due cavalli fra le strade della Zona Industriale di Brancaccio. Una formazione di mezzi necessaria a separare i cavalli dall’ambiente circostante. Una delle moto in questione, proprio ad inizio video, ha pericolosamente sfiorato un auto parcheggiata a bordo strada, evitandola di poco. Durante le riprese, si intravede uno dei ‘fantini’ lanciare il frustino in area, prima di avviarsi alla conclusione della gara dove, al traguardo, si era radunata una piccola folla per celebrare il vincitore.
Ci sono già diversi precedenti
Un episodio, purtroppo, non unico nel suo genere. Ad inizio aprile, infatti, un caso simile si registrò alle prime luci dell’alba in via Pecoraino. Fatto che, a sua volta, seguì un’altra gara clandestina tenuta meno di tre mesi fa. Anche in quel caso, le immagini di quella gara sono finite sui social. I protagonisti sono stati individuati e denunciati dalle forze dell’ordine. Le indagini degli investigatori del commissariato Brancaccio sono partite dall’acquisizione del video, segnalato da alcuni animalisti, che mostrava la gara non autorizzata. Che si è conclusa sotto uno striscione con la scritta “Arrivo” e un arco gonfiabile rimasto dopo una gara di ciclismo, questa sì autorizzata.
Dalle immagini si risalì all’identità di alcuni partecipanti
Dall’analisi delle immagini si è arrivati all’identità di alcuni dei partecipanti. I poliziotti sono riusciti a rintracciare e sequestrare uno dei calessi usati per la corsa. Nessuna traccia invece degli animali. Proseguono intanto le indagini per risalire all’identità dell’altro driver e degli altri partecipanti che rischiano anche loro una denuncia, in concorso, per maltrattamento di animali e competizione non autorizzata di animali.
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