E’ stato approvato all’Ars un ordine del giorno presentato dalla Lega, che impegna il governo della Regione ad applicare in Sicilia le misure relative alla “zona arancione”, fermo restando eventuali ma mirate restrizioni di tipo locale in funzione dei contagi, attraverso controlli rigidi e adeguati. “Sono contento che tanti imprenditori abbiano avuto voce, attraverso la nostra iniziativa, che con forza e determinazione è stata voluta da Minardo, nostro segretario regionale in Sicilia”. Così Vincenzo Figuccia, deputato della Lega all’Ars e coordinatore provinciale del partito a Palermo. Proprio oggi pomeriggio l’assessore alla Salute Ruggero Razza aveva rassicurato evidenziato come lo stop alla zona rossa ed il conseguente passaggio alla zona arancione dovrebbe scattare il 31 gennaio.
“La gestione dell’emergenza epidemiologica in atto impone lo scrupoloso rispetto dei parametri di tipo scientifico dettati dalle valutazioni della cabina di regia regionale e dall’Istituto superiore di sanità e l’emanazione di indicazioni univoche e non altalenanti, circoscrivendo a singole province o singoli territori comunali le misure più restrittive e consentendo al resto della Regione l’allentamento delle prescrizioni attualmente in vigore”. Lo dicono i parlamentari del Pd all’Ars con un ordine del giorno, primo firmatario il capogruppo Giuseppe Lupo, approvato dall’aula.
“Nelle ultime settimane il presidente della Regione – spiegano i parlamentari Pd – è passato dall’invocare misure ancora più restrittive della ‘zona rossa’ voluta dal governo nazionale, fino a chiedere per la Sicilia le regole meno severe previste per la ‘zona arancione’. Tutto questo – continua l’ordine del giorno – è riuscito solo a scatenare confusione neI cittadini ed incertezze negli operatori economici. E’ il momento di fare chiarezza applicando misure di contenimento frutto di valutazioni effettuate dalla cabina di regia a seguito di monitoraggio del livello di rischio presente in ciascun territorio e sulla base di rigorosi criteri scientifici, come declinati dal decreto del Ministro della salute 30 aprile 2020. Pertanto – concludono i parlamentari Pd – sarà solo in base ai suddetti criteri se la Sicilia potrà allentare le misure restrittive in vigore, magari prevedendo misure più rigide localizzate in porzioni di territorio nelle quali la curva epidemiologica mostra un andamento meno favorevole”.