“Sono convinto che per arrivare a fine campionato o ai playoff serve la squadra al 100% dell’efficienza. Le tre sconfitte passate sono frutto della sosta e di una squadra tornata a lavorare in una condizione non buona e abbiamo raccolto quello che abbiamo raccolto. Ieri nel secondo tempo, invece la squadra è tornata quella che era diventata capolista”.
Lo ha detto il proprietario del Palermo, Maurizio Zamparini, commentando la vittoria di ieri contro l’Ascoli.
“Ero molto preoccupato dopo il primo tempo – ha aggiunto – anche perché il risultato non corrispondeva alla prestazione che stavamo facendo.
Nel secondo tempo la nostra aggressività è stata ripagata. I pareggi di Empoli e Frosinone dimostrano che non erano quei ‘mostri’ che alcuni credevano. A dispetto di quello che pensa la stampa, il Palermo è più forte di loro”.
“Prendere le decisioni è compito del presidente, del patron e di tutti per cercare di dare al Palermo la struttura più idonea per salire in Serie A, rinforzandola anche con qualche costo in più.
Decisione è stata presa con dispiacere, ma devo dire che Valoti era stato contattato già a giugno prima di Lupo; poi per motivi familiari non si era presentato e aveva perso il treno”.
Lo ha detto il proprietario del Palermo, Maurizio Zamparini, commentando l’arrivo del nuovo ds Aladino Valoti. “Sicuramente – ha proseguito – non ero in sintonia con il lavoro fatto a gennaio sul mercato e con la poca vicinanza del ds nei confronti della squadra.
Ho preso questo ds perché spero dia un contributo ai giocatori e all’allenatore con una grinta maggiore di quella dimostrata da Fabio Lupo. É stato un signore, ma proprio per questo gli mancava quella grinta che in Serie B è necessaria per essere una squadra di combattenti”.
“Quello di Valoti – ha aggiunto – è un treno che io ho voluto riprendere. Non esistono fantomatici consulenti vicino a me che incidono sulle mie decisioni: mi si dipinge come un cretino, ma io non sono un cretino. Certamente mi informo sul mercato e prendo delle decisioni: io Valoti non lo conoscevo prima, ho chiamato il presidente dell’Albinoleffe che l’ha avuto per otto anni, il presidente del Sudtirol e mi hanno dato ottime informazioni e credenziali buonissime”.
“Dopo una vittoria in casa per 4-1 e con una classifica che dice che siamo a tre punti dalla promozione credo sia un record. Sono contento per la squadra, ho avuto un rapporto vero con loro, ma non metabolizzo questo esonero. E non ci riuscirò mai”.
L’ha detto l’ex direttore sportivo del Palermo Fabio Lupo commentando il suo esonero.
“Mi ha parlato di mancanza di empatia e feeling. Ne ho preso atto. Ma da lui – ha proseguito ai microfoni del sito Tuttomercatoweb – ho sempre avvertito stima e rispetto. Se parliamo di mercato Zamparini sa che ho fatto il massimo da lui consentito: le scelte sono sempre state condivise. Poco presente? Mi si possono imputare tante cose, ma non questo”.
“Il mio esonero – ha concluso – è ingiusto e ingiustificato, l’ho detto anche al presidente. Per il contesto nel quale ho lavorato e la tempistica, questo esonero non ha senso. Se non quello di punirmi, magari per l’eccessiva autonomia, ma non per il contenuto del mio operato. Sono stati comunque sette mesi bellissimi di grande lavoro in una città unica”.
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