“La Sicilia è nelle mani dei criminali del fuoco che, da emergenza gravissima, in questi giorni incandescenti hanno fatto precipitare la situazione a livello di catastrofe ambientale conclamata”. E in tutto questo il numero di emergenza 1515 è in tilt. È furibondo Ennio Bonfanti, presidente del Wwf Sicilia centrale: “Poco fa io ed un altro volontario abbiamo provato a segnalare uno dei tanti incendi – afferma – ma il numero di emergenza del corpo forestale 1515 risulta perennemente occupato mentre il numero unico di emergenza 112 ha risposto alla nostra chiamata ‘solo’ dopo 10 minuti di attesa! Gli operatori, anch’essi avviliti per questa situazione, ci hanno confessato che l’enorme quantità di chiamate sugli incendi ha fatto andare in tilt il servizio”.
Secondo il numero uno del Wwf siciliano questo scenario conferma che le aree periferiche della Sicilia sono lasciate oramai al loro destino: “Nessuno vuole ammetterlo, – aggiunge Bonfanti – un’ipocrisia generale lo sottace, ma la tragica verità è che nelle campagne, montagne e boschi della Sicilia lo Stato è scomparso ed i criminali del fuoco agiscono nella solare impunità. E’ inaccettabile che in un Paese del G8 da mesi una Regione venga letteralmente messa a fuoco ma nessun criminale, salvo un caso in provincia di Enna e poco altro, viene individuato”.
Per gli ambientalisti si sono verificati migliaia di incendi tutti dolosi ma tutti senza uno straccio di sospettato, di indiziato, di colpevole: “Chi, a livello provinciale e regionale, ha le competenze istituzionali nella lotta agli incendiari – conclude il presidente del Wwf Sicilia centrale – dovrebbe avere un sussulto di dignità e dimettersi seduta stante, provando a scappare per nascondersi altrove per la vergogna della totale incapacità di fare il proprio lavoro. Ma ovviamente non succederà nulla, e prima o poi il vento porterà via la cenere”.