Le Linee guida ancora al centro della querelle ormai da mesi in atto tra le segreterie di Cgil, Cisl e Uil Sicilia , le relative categorie dei pensionati e l’assessorato alla Famiglia, al Lavoro e alle Politiche sociali della Regione Siciliana.
Nell’agosto scorso, le organizzazioni sindacali avevano manifestato, pur rimanendo disponibili al confronto, perplessità nei riguardi dell’assessore Mariella Ippolito in merito al modus operandi adottato proprio in merito alla Linee guida: in sintesi, secondo Cgil, Cisl, Uil, Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil Sicilia, la titolare della Famiglia non avrebbe provveduto alla stesura di un piano sociale regionale in grado di dare risposte ai soggetti più deboli, una carenza che, tecnicamente, rende impossibile il contributo di semplici osservazioni ed eventuali integrazioni correttive.
Critiche che l’esponente della giunta Musumeci non aveva gradito, malgrado le reiterate richieste dei rappresentanti di lavoratori e pensionati a non disperdere il dialogo fino a quel momento intrapreso.
Oggi, con la valutazione positiva delle Linee guida da parte dell’assessorato e dell’esecutivo regionale, i sindacati tornano a lamentare non soltanto l’assenza di coinvolgimento da parte di Ippolito in merito ma, più in generale, l’impossibilità di fornire contributi in chiave propositiva malgrado il tavolo di confronto e il protocollo d’intesa siglato già tre anni fa.
“Sono trascorsi tre mesi dal momento in cui abbiamo sollevato perplessità sull’operato dell’assessore in tema di Linee guida – osservano le sigle confederali e di categoria – e nessuno ci ha contattati malgrado la crucialità della fase propedeutica all’approvazione delle Linee stesse: un nuovo, grave episodio che manifesta l’assoluta assenza di considerazione da parte di chi, invece, dovrebbe accogliere il punto di vista dei sindacati per dare una svolta al welfare in Sicilia”.
“L’assessore Ippolito è recidiva: dopo avere ignorato – spiegano – l’impegno assunto in precedenza, ovvero la trasmissione preliminare del documento prima della presentazione ufficiale, torna ad adottare lo stesso comportamento a distanza di mesi di silenzio estivo, disprezzando così ancora una volta i contenuti del protocollo d’intesa siglato tra le parti nel 2015”.
“L’assenza di un modello di governance territoriale e regionale dell’intero sistema di welfare per i cittadini – concludono le organizzazioni sindacali – e di un coordinamento dei molteplici interventi e delle Linee guida per realizzare una progettazione efficace e attenta ai risultati, impediscono di creare una vera discontinuità con il passato e, dunque, di fornire risposte organiche ai tanti bisogni dei soggetti più fragili e in difficoltà della nostra isola”.