Sull’applicazione del voto segreto per la Finanziaria si è consumato un duro scontro all’Ars tra il governatore Nello Musumeci e il deputato Luca Sammartino. Ebbene, la polemica continua.
“Non c’è stata alcuna manipolazione del video del 2016 in cui in Aula l’onorevole Nello Musumeci si esprimeva a favore del “voto segreto” sostenendo che fosse “un legittimo diritto del Parlamento”. I novelli interpreti delle parole del Presidente della Regione farebbero bene a non continuare a sostenere una tesi insostenibile”.
Lo afferma il coordinatore provinciale di Italia Viva Catania, Puccio La Rosa.
Musumeci nel 2016 – prosegue La Rosa -, nell’intervento riportato da Luca Sammartino, ha detto esattamente ciò che si sente. Se poi i “Nello boys” vogliono proprio insistere nel difendere ciò su cui farebbero meglio a tacere ricordo loro alcune date: 27 febbraio 2014 e, ancora 27, 28 e 29 aprile 2017. Non sono profezie sul futuro dell’attuale Presidente della Regione, come i suoi adepti potrebbero pensare, ma le date relative ad alcune sedute della scorsa legislatura all’ARS nelle quali si sono registrate, come da verbali stenografici, ben cinque votazioni segrete fra i cui richiedenti e sostenitori, guarda un po’, si trova il Presidente Nello Musumeci allora solo deputato.
Come si vede da una piccola ricerca che, se i “Bellissimi” vogliono – continua il coordinatore catanese di Iv – possiamo anche proseguire con riferimento a tutti gli esponenti di ciò che oggi è la formazione del Presidente della Regione, abbiamo trovato altri 5 voti segreti chiesti dal dall’attuale Presidente Musumeci in Aula.
Cari “Nello boys” – conclude La Rosa – la pezza che avete cercato di trovare è peggio del buco. I fatti sono incontestabili e dimostrano inequivocabilmente che, con l’anatema proferito contro Sammartino, il Presidente Musumeci ha solo smentito palesemente e platealmente l’on. Musumeci”.
La nota di Puccio La Rosa appare dunque come una replica a Tania Pontrelli e Luca Tantino del Direttivo Regionale di Diventerà Bellissima.
Qualche ora fa hanno infatti dichiarato: “Non accettiamo lezioni di democrazia da chi si rifugia nella richiesta del voto segreto per alimentare il “mercato delle vacche”. Dieci secondi di video estrapolati da un intervento più ampio tenutosi in occasione del voto sull’abolizione delle Province, dimostrerebbero, secondo Luca Sammartino, che anche a dire dell’allora deputato Nello Musumeci , “il voto segreto è un legittimo diritto del Parlamento”.
Il video però sarebbe stato tagliato e sofisticato nel suo contesto, sottolineano i due, “ad uso e consumo della platea di aficionados plaudenti per puntare il dito contro quella che all’ascolto sembrerebbe apparire come una contraddizione con quanto asserito dal Presidente in occasione del più recente intervento contro l’uso del voto segreto”.
Pontrelli e Tantino hanno pubblicato il resoconto stenografico di quello stesso intervento mostrato attraverso il video che dimostrerebbe come “il pensiero di “ieri “esplicitato dal deputato Musumeci sia coerente con le parole di “oggi” del Presidente Musumeci, con il suo richiamo al coraggio palese che dovrebbe ispirare tutto il Parlamento regionale al momento del voto”.
“Nessuna contraddizione, quindi – hanno proseguito – semmai la conferma di ciò che Musumeci ha sempre pensato e praticato, uniformandosi a coerenza e linearità di comportamento. E se il richiamo del Presidente all’etica della responsabilità che ha tuonato nell’aula del Parlamento regionale in occasione della votazione sulla legge di stabilità più emergenziale della storia recente non è stato sufficiente a smuovere le coscienze di alcuni deputati, siamo certi che ha invece fatto breccia nel cuore e nelle coscienze dei Siciliani”.
Pontrelli e Tantino ritengono che Luca Sammartino non abbia fatto altro che “prendere un pezzo di realtà parlamentare per decontestualizzarlo, smontarlo e rimontarlo in una nuova ricontestualizzazione contraffatta, dal chiaro sapore dell’inganno mass-mediatico. Purtroppo per lui – hanno concluso – i fatti e la storia personale di Nello Musumeci sbugiardano il misero e fallimentare tentativo di pugnalare alle spalle la coerenza di un soggetto politico integro e inconcusso”.
Puccio La Rosa, intanto, diffonde altri resoconti stenografici “in cui il presidente Musumeci chiedeva il voto segreto in Aula”.
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