Resta ai domiciliari Salvatore Ferrigno, 62 anni, candidato al Parlamento regionale siciliano alle scorse elezioni nei Popolari Autonomisti di Raffaele Lombardo, lista della coalizione che sosteneva l’ex presidente del Senato Renato Schifani nella corsa alla presidenza della Regione siciliana.
Così come il boss Giuseppe Lo Duca e Piera Lo Iacono. I tre sono stati arrestati il mese scorso con l’accusa di scambio elettorale politico-mafioso. Lo ha deciso il tribunale del Riesame di Palermo accogliendo l’istanza della Procura e respingendo respinto i ricorsi presentati dagli avvocati
Le accuse degli inquirenti
L’indagine è stata coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Guido. Secondo gli inquirenti, Ferrigno avrebbe promesso favori e denaro all’esponente di Cosa nostra in cambio di voti. A sostegno dell’accusa ci sono diverse intercettazioni ambientali.
L’inchiesta, coordinata dalla Dda, nasce da un’indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo, guidati dal tenente colonnello Salvatore Di Gesare, sui clan mafiosi della provincia di Palermo.
Chi è Ferrigno
Nato a Carini, da giovane si era trasferito negli Usa dove ha lavorato come broker assicurativo. “La Sicilia è nel mio cuore”, ha detto nel corso di una recente intervista a un quotidiano locale della sua città d’origine, Carini. Una esperienza parlamentare alla Camera dei Deputati perché eletto nella circoscrizione estera per il Nord e Centro America.. “Una esperienza maturata all’estero e una esperienza per i miei concittadini all’estero, oggi sono una risorsa per il territorio”, continua nell’intervista.
Tra i fondatori dell’associazione Azzurri nel mondo of California, ha vissuto molti anni a Filadelfia e ha fatto il broker assicurativo. Durante la legislatura in cui è stato deputato nazionale è stato componente della commissione Difesa. Nel 2008 l’allora presidente della Regione Raffaele Lombardo lo nominò consulente per i rapporti tra la Regione e i siciliani all’estero.
Ferrigno ferito durante l’attentato a Fiumicino nel 1985
Era stato anche vittima di terrorismo Salvatore Ferrigno arrestato ieri con l’accusa di voto di scambio politico mafioso. Una vita tra gli Stati Uniti e la sua Carini. Salvatore Ferrigno, 62 anni, candidato all’Ars dei Popolari e Autonomisti era scampato all’attentato terroristico a Fiumicino nel 1985. In tanti a Carini gli hanno sentito raccontare quello che è successo durante le feste natalizie.
Il 27 dicembre era all’aeroporto di Fiumicino nel 1985 durante i suoi spostamenti tra l’Italia e gli Usa. Quel giorno un gruppo palestinese estremista facente capo ad Abu Nidal, che assaltò l’aeroporto di Roma-Fiumicino; contemporaneamente venne colpito anche quello di Vienna. I due attacchi ebbero luogo con una differenza di pochi minuti l’uno dall’altro alle 9.15 circa.
In totale i due attentati causarono 19 morti e 120 feriti: 13 morti e 76 feriti a Roma, tre morti e 44 feriti a Vienna. Ferrigno, come raccontava ai suoi compaesani si gettò per terra, fu ferito e colpito da almeno tre proiettili esplosi. Passò tanti giorni in ospedale. Oltreoceano è stato tra i fondatori dell’associazione Azzurri nel mondo of California dove si era ultimamente trasferito dopo aver vissuto per molti anni nei pressi di Philadelphia dove ha svolto la professione di broker assicurativo. Ieri sera avrebbe dovuto tenere il comizio di chiusura nella piazza Duomo di Carini.
L’aspirante deputato è stato anche votato
Nonostante la disavventura con la giustizia Salvatore Ferrigno è stato anche votato alle recenti consultazioni elettorali dello scorso 25 settembre per il rinnovo del parlamento siciliano e la carica a presidente della Regione. Non gli è comunque andata bene: il candidato nella lista “Polari e autonomisti” ha incassato appena 41 preferenze.
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