Il Tribunale di Palermo ha condannato a dieci anni di reclusione per voto di scambio politico mafioso l’ex deputato di Forza Italia Salvatore Ferrigno.
Secondo l’accusa, l’esponente politico, candidato alle elezioni dell’Assemblea Regionale Siciliana del 2022, avrebbe accettato la promessa del mafioso di Carini, Giuseppe Lo Duca, di procurargli i voti in cambio di soldi e dell’impegno a soddisfare gli interessi dei clan. Il patto sarebbe stato stretto con l’intermediazione di Piera Lo Iacono.
L’imputato è stato parlamentare nazionale di Forza Italia nella circoscrizione Esteri nel 2006 e nel 2022 era candidato alle regionali con la formazione politica di Raffaele Lombardo. Stessa condanna, dieci anni di reclusione ciascuno, è stata comminata a Lo Duca e Lo Iacono. Agli atti dell’inchiesta, coordinata dalla Dda diretta da Maurizio De Lucia, è confluito un video che documenterebbe la consegna del denaro da parte di Ferrigno.
Chi è Ferrigno
Nato a Carini, da giovane si era trasferito negli Usa dove ha lavorato come broker assicurativo. “La Sicilia è nel mio cuore”, ha detto nel corso di una intervista a un quotidiano locale della sua città d’origine, Carini. Una esperienza parlamentare alla Camera dei Deputati perché eletto nella circoscrizione estera per il Nord e Centro America. “Una esperienza maturata all’estero e una esperienza per i miei concittadini all’estero, oggi sono una risorsa per il territorio”, continuava nell’intervista.
Tra i fondatori dell’associazione Azzurri nel mondo of California, ha vissuto molti anni a Filadelfia e ha fatto il broker assicurativo. Durante la legislatura in cui è stato deputato nazionale è stato componente della commissione Difesa. Nel 2008 l’allora presidente della Regione Raffaele Lombardo lo nominò consulente per i rapporti tra la Regione e i siciliani all’estero.
L’aspirante deputato venne votato nonostante l’arresto
Nonostante la disavventura con la giustizia Salvatore Ferrigno è stato anche votato alle consultazioni elettorali del 25 settembre 2022 per il rinnovo del parlamento siciliano e la carica a presidente della Regione. Il candidato nella lista “Polari e autonomisti” incassò 41 preferenze.
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