L’ex compagna e i suoi genitori hanno raccontato ai carabinieri mesi da incubo. La giovane donna veniva ripetutamente picchiata, presa a morsi in tutto il corpo e segregata in casa.
Ai militari l’ex convivente ha raccontato di non potere mai uscire da sola e di dovere stare in casa ad aspettate Florin Adrian Nita, romeno di 27 anni, con il quale la donna lo scorso anno aveva iniziato una relazione.
“Sin da subito sono iniziate le percosse e le minacce. Una sera – ha raccontato la donna ai carabinieri – Nita voleva che io mi prostituissi insieme ad altre donne. Ho detto di no e lui mi ha preso per i capelli ha preso un accendino e ha minacciato di darli fuoco. Poi ha versato sui capelli della candeggina”. Per la donna sono stati mesi terribili.
“Un giorno ha preso un fucile e mi ha puntato la canna contro la testa – ha aggiunto la donna – poi dopo aversi preso a calci e pugni mi ha passato la lama di un lungo coltello sul collo. Mi ripeteva che dovevo essere solo sua”. Il 18 ottobre scorso la donna era riuscita a fuggire.
E’ stata presa in carico dai servizi sociali e portata in una struttura protetta. Dopo qualche giorno, però, la donna è tornata prima a casa della sorella e poi di nuovo con il romeno. Ma la convivenza è durata molto poco. Il 27 dicembre davanti ai carabinieri intervenuti per sedare una lite tra il romeno e i genitori della ragazza il giovane ha ripetuto che la donna doveva abortire.
“Lei è incinta, io voglio che lei vada all’ospedale, faccia l’aborto e io non faccio la denuncia nei suoi confronti. Io do a voi numero di sua madre, voi la chiamate e le dite che se va all’ospedale e abortisce io non la denuncia. Se lei non fa l’aborto io faccio giustizia da solo, io non voglio che lei abbia un mio figlio”.
Alla luce di quanto accertato anche con i referti medici e le testimonianze raccolte il gip Filippo Serio ha disposto il carcere per Nita accusato di maltrattamenti aggravati e sequestro di persona. I carabinieri della compagnia di Partinico hanno portato il romeno in carcere.