Una rete di imprenditori che può dare voce alle necessità e ai bisogni di professionisti, aziende che rappresentano il motore produttivo del Paese. Il primo maggio è nato il gruppo Facebook Palermo ProduttIVA che riunisce le istanze dei professionisti che necessitano di misure precise per tornare a lavorare e produrre. Non vivere di sovvenzioni. Promotori della nascita del gruppo sono Cleo Li Calzi e Vittorio Provenza.
Il gruppo, dal 1 maggio, è cresciuto a dismisura e conta già 4.600 membri e una decina di gruppi nati sulla stessa scia in altre città d’Italia. L’ultimo nato è a Perugia. Si tratta di imprenditori che hanno deciso di fare rete con la consapevolezza che ognuno ha esigenze diverse rispetto all’altro.
“C’è bisogno di dare voce alle istanze – dice Cleo Li Calzi – la nostra volontà è entrare dentro un dibattito e fare sentire la nostra voglia di lavorare”. Il gruppo Palermo ProduttIVA sta studiando il Decreto Rilancio presentato nel corso della serata di ieri dal premer Conte ma si dice preoccupato sulla attuabilità della Finanziaria regionale la manovra perfetta non esiste ma il tempo per chi vuole iniziare a lavorare è una variabile inderogabile.
Secondo i promotori del gruppo, è impossibile riuscire ad ottenere una manovra economica perfetta, non può accontentare tutti ma deve permettere alle partite IVA di tornare a fare quello che facevano prima dell’emergenza e, magari, anche meglio.Meno burocrazia, più semplificazione e regole certe per le riaperture tra gli obiettivi perseguiti dagli aderenti a Palermo ProduttIVA. “La voce del singolo non viene ascoltata ma il gruppo Facebook, che non rappresenta alcuna formazione politica – dice Li Calzi -, è caratterizzato da una mutua solidarietà tra gli aderenti”.
Il gruppo affronta l’argomento del “rilancio” con toni non aggressivi ma ragionati e cerca di porre riflessioni concrete e di mettere in rete imprenditori, che hanno esigenze diverse. Cleo Li Calzi pone l’esempio degli imprenditori del settore turistico e del settore ristorazione. “Non siamo di fronte solo a un problema di rilancio ma anche di consumi”.
Il gruppo è nato proponendo 10 punti cardine da cui partire a fare alcuni ragionamenti per la ripartenza del Paese che “è il primo paese che ha chiuso e l’ultimo che è ripartito”, sottolinea Li Calzi che pone l’accento anche su una maggiore valorizzazione dei consumi locali attraverso la rete che si sta costruendo. “Vogliamo lavorare e produrre e non vivere di sussidi”.
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