Sarà pubblicata domani, giovedì 25 novembre, sul Quotidiano di Sicilia la seconda puntata dell’iniziativa lanciata dal vicedirettore, Raffaella Tregua, allo scopo di dare un contributo concreto alle donne vittime di violenza, aiutandole a trasformare la loro fragilità in forza. Come? Informando che parlare in modo sterile di violenza sulle donne, riportando dettagli cruenti dei fatti di cronaca, non aiuta le donne. Anzi, può dare vita a fenomeni di emulazione.
“Vogliamo piuttosto spiegare loro – dice Tregua – quali strumenti lo Stato mette a loro disposizione per dire basta, per voltare pagina”. Nella puntata di domani un focus sul Reddito di libertà, un nuovo strumento di supporto alle donne, finalmente diventato operativo. E poi, ancora, il contributo delle nostre esperte, Maria Teresa Cultrera (avvocato penalista) e Laura Monteleone (psicologa e psicoterapeuta).
La prima spiegherà cosa accade dopo la denuncia e come il Codice Rosso ha reso la Giustizia più veloce nel tutelare le donne vittime di violenza. La seconda si concentrerà sulla violenza psicologica, quella invisibile, perché “riconoscere il trauma consente di uscire dal trauma”.
Nelle varie puntate, si affronterà non soltanto la violenza fisica, ma anche la violenza psicologica, provando a smarcherare il profilo dell’aggressore e lo schema di comunicazione narcisistica. Così che tutti possano conoscere quali siano i campanelli d’allarme che devono spingere ad allontanarsi da un soggetto potenzialmente pericoloso, prima ancora che diventi effettivamente tale.
“Quando l’amore ti toglie la libertà, non è amore. Tutto ciò che è negativo, non è amore ed è insano, va interrotto. Procura solitudine, paura, isolamento, angoscia, abbandono – continua il vicedirettore -. Quando una donna lo vive da sola è terribile. Se capisce che può superarlo come tante altre hanno fatto, tutto cambia”.
Da qui la proposta del sostegno psicologico e legale, le modalità per raggiungere un’indipendenza economica che non vada in contrasto con le attività di cura dei figli. Un vero sostegno a 360 gradi, insomma, per chi desiderasse vivere una vita serena e libera, all’insegna delle tanto agognate pari opportunità.
“Senza libertà economica non esiste libertà di azione. Questa nostra società è diventata una specie di gabbia per le donne che sono in difficoltà economiche – conclude Tregua –. Noi del QdS stiamo provando con questo piccolo contributo a dare una spallata a questo sistema. Perché le donne devono essere libere di poter dire di ‘no’ e di scegliere la propria vita. E abbiamo scelto di parlare di femminicidio e di Codice Rosso in modo diverso rispetto agli altri, per evitare l’altro pericolosissimo fenomeno dell’emulazione”.