È già stata pubblicata nel sito web istituzionale dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea la graduatoria definitiva del bando “OCM VINO – misura “Promozione sui mercati dei Paesi terzi”, campagna 2020/2021. Si tratta di risorse, per un importo di circa 8,3 milioni di euro, destinate a progetti di internazionalizzazione dei vini siciliani. “È una misura di grande supporto per l’intero comparto che potrà così guardare a mercati esteri importanti, tamponando, per quanto possibile, le perdite economiche determinate dall’emergenza Covid-19”, ha dichiarato l’assessore Scilla.
L’importo dei progetti approvati è di circa 12 milioni ed il contributo del 60% è di 7,197. Per i progetti multiregionali l’importo approvato è di 740 mila euro ed il contributo regionale è di 221 mila euro. Tra i beneficiari anche il Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia ed il Consorzio di Tutela dei Vini Etna Doc. “Un tassello importante del Governo Musumeci nell’azione di rilancio delle produzioni enologiche siciliane che auspichiamo possano conquistare mercati sempre più profittevoli”, ha concluso l’assessore.
Intanto i buoni risultati del Nero d’Avola e del Grillo consentono al Consorzio di tutela vini Doc Sicilia di chiudere il 2020 con un risultato soddisfacente: sono 90.594.310 le bottiglie prodotte contro le 95.640.634 dell’anno precedente. Un dato che conferma il recupero della quantità di imbottigliato dell’ultimo semestre che, in un panorama mondiale di difficoltà, ha consentito ai vini della Doc Sicilia di subire un calo limitato al 5 per cento della produzione rispetto a quella del 2019.
“Le iniziative prese dal Consorzio per contrastare la crisi economica provocata dalla pandemia” dice il presidente Antonio Rallo, “sono state efficaci. Anche se resta la sofferenza per le drammatiche conseguenze che l’intera umanità sta patendo a causa del Covid-19, il bilancio di quest’anno che si è appena concluso non può che spingere la Doc Sicilia a continuare lungo il percorso intrapreso finora. Le scelte strategiche che ci hanno permesso di arrivare agli straordinari risultati confermano che il cda è riuscito a tutelare gli interessi della filiera della denominazione. La Doc Sicilia ha potenziato le proprie attività di promozione privilegiando in primo luogo quei Paesi dove i consumi sono rimasti stabili come gli Usa, il Canada, la Germania, e dove sono previsti margini di crescita. Poi ha puntato ad altri mercati, come quello della Cina, dove i segnali sono incoraggianti”.
In collaborazione con ICE Pechino, nel 2020 si sono tenute sei masterclass di approfondimento dei vini Doc Sicilia nelle città di Shenyang, Chongqing e Pechino: professionisti cinesi hanno coinvolto più di 300 operatori del settore tra media, import, sommelier e ristoratori. “A fronte delle chiusure in momenti differenziati di tanti mercati internazionali, il che ha provocato un crollo notevole dell’export di diverse realtà produttive, i vini della Doc Sicilia sono andati quasi in controtendenza aumentando in alcuni casi le quantità di prodotto esportato” commenta Filippo Paladino, vicepresidente del Consorzio. “Questi dati evidenziano la solidità del settore vinicolo siciliano, una filiera chiave per l’economia dell’isola. A seguito di un’azione di monitoraggio e di ascolto dei canali digitali nel mondo, abbiamo avuto la conferma che il vino siciliano desta molta attenzione all’estero”.