Ieri il comando provinciale dei carabinieri si è tinto di arancione nella giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
“L’importante è che parlino, che dicano quello che sta accadendo loro e accettino di farsi aiutare, trovando il coraggio e la lucidità per catalogare il momento che stanno vivendo come una violenza per poi denunciarla”.
A dirlo è il tenente Giada Conti, comandante del Nucleo operativo dei carabinieri di piazza Verdì ma soprattutto referente locale per la Racc, la Rete antiviolenza dei carabinieri, nel corso della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”. Per l’occasione la sede del Comando provinciale, così come tanti altri edifici istituzionali in Italia, si è “tinta” di arancione.
Nell’ambito del progetto Racc è stata allestita una stanza in ognuna delle 100 stazioni dei carabinieri della provincia palermitana, un ambiente neutro e confortevole nel quale le donne vittime di violenza di genere possono aprirsi e trovare il supporto di personale specializzato. “Il nostro impegno – spiega il generale Arturo Guarino, che guida il Comando provinciale – dura tutto l’anno per aiutare coloro che decidono di denunciare. Come Arma siamo organizzati, insieme alla magistratura e alle reti di volontariato, per dare una risposta vera alle donne che vogliono uscire da questo triste tunnel”.
I dati degli episodi e le denunce legate alla violenza di genere, nell’anno della pandemia e del lockdown, appaiono leggermente in aumento. “Questo non significa – continua il generale Guarino – che siano aumentati i casi bensì che il fenomeno emerge sempre più e questo in qualche modo ci conforta, perché significa che le donne acquisiscono una sempre maggiore consapevolezza degli strumenti a loro disposizione per uscire da una tragedia durata troppo a lungo. Il colore arancione è stato deciso dall’Onu in un giorno scelto per ricordare un evento luttuoso che risale a 60 anni fa, l’uccisione di tre attiviste in America latina”.
L’iniziativa lanciata ormai da tempo dai carabinieri prevede il coinvolgimento del club Soroptimist, rappresentato a Palermo da Annamaria Pepi: “Per la nostra associazione è una giornata particolare. I nostri 25 club in tutta Italia hanno firmato un protocollo insieme all’Arma, mentre l’idea di allestire una stanza per l’ascolto rientra in un progetto nazionale. Ne abbiamo 170 in tutta la penisola e sono luoghi accoglienti dove le donne possono essere ascoltate e comprese”.
A ricordare gli strumenti a disposizioni delle vittime di violenza è il tenente Conti: “Possono chiamare il numero di pubblica utilità 1522 messo a disposizione 24 ore su 24 per fornire assistenza psicologica e legale. Stiamo cercando di metterci a disposizione della collettività con servizi che siano adatti alla tipologia di problema, stiamo garantendo servizi di pronto intervento sempre più tempestivi e mirati, però le persone devono venirci incontro denunciando i fatti che subiscono, circostanza assolutamente insensibile affinché la loro tutela diventi effettiva”.
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