I giudici della seconda sezione del tribunale di Palermo presieduti da Roberto Murgia hanno condannato il medico neuropsichiatra Marcello Grasso, 74 anni, a nove anni e mezzo di carcere per violenza sessuale nei confronti di tre donne.

I giudici hanno accolto la richiesta di condanna formulata del sostituto procuratore Giorgia Righi, che aveva chiesto una condanna a 12 anni e mezzo di reclusione. Secondo i legali del medico Vincenzo Lo Re e Fabrizio Biondo non ci sarebbe stata alcuna violenza ma percorsi terapeutici condivisi.

La sentenza di prima grado sarà appellata. Le tre vittime, assistite dall’avvocato Monica Genovese, hanno riferito di avere subito presunti abusi sessuali nello studio del neuropsichiatra in via Pasquale Calvi.

L’imputato dovrà ora anche risarcirle: il tribunale ha disposto provvisionali per 80 mila euro complessivi. Oltre alla condanna, inoltre, i giudici hanno anche disposto l’interdizione dalla professione medica per 5 anni.

Durante le sedute nello studio di via Pasquale Calvi Grasso, fratello dell’ex presidente del Senato Piero, avrebbe fatto indossare anche costumi di burlesque alle pazienti. Due delle presunte vittime sono studentesse universitarie che non si accettavano fisicamente. Soffrivano di attacchi di panico

Il medico, secondo l’accusa, avrebbe approfittato della loro condizione di disagio psicologico. Proponeva un percorso “sensoriale” per “superare i problemi”, ma in realtà sarebbero stati dei palpeggiamenti.

Gli investigatori della squadra mobile, dopo la prima denuncia, avevano piazzato una telecamera nello studio del professionista. Grasso fu arrestato, poi gli vennero concessi i domiciliari e infine nel luglio 2023 Grasso è tornato libero.

La difesa, in appello chiariremo tutto

“Appelleremo la sentenza perché ci sono elementi oggettivi che dimostrano che la terapia comportamentale era condivisa con le pazienti. Dunque nessuna violenza, ma un percorso per superare le patologie di cui soffrivano le donne seguite dal medico”. E’ quanto affermano gli avvocati Vincenzo Lo Re e Fabrizio Biondo difensori di Marcello Grasso, neuropsichiatra, condannato in primo grado a nove anni e mezzo per violenza sessuale durante le visite nel suo studio in via .

“Nel video registrato dalla famiglia che sai trova agli atti del processo di una delle presunte vittime, emerge che la paziente si sarebbe spogliata, pur consapevole che non era una cosa opportuna, con conseguenti stimolazioni di zone intime, per capire fin dove il medico volesse arrivare. Dopo la seduta, si sarebbero dati regolare appuntamento per proseguire la terapia. Segno che la giovane era propensa a continuare il percorso terapeutico”.

C’è dell’altro. “Rispetto a un’altra presunta vittima, emergono messaggi relativi alla terapia da seguire e al dosaggio scambiati col medico dopo la seduta che contraddirebbero il “mutismo assoluto” dichiarato nella querela. Altri messaggi fanno riferimento all’alleanza terapeutica e alla fiducia medico paziente che non sarebbe venuta meno – aggiungono i legali – Una ragazza disse di non volere sporgere alcuna denuncia poiché lei non ha mai ravvisato nel comportamento del neuropsichiatra Grasso violenza sessuale. Entrambe le donne soffrono di problemi specifici legati al piacere sessuale e il medico si sarebbe limitato a un intervento di terapia comportamentale che in questi casi è efficace. Il medico avrebbe consigliato anche alle paziente di leggere un libro sull’autoerotismo “Vengo prima io” proprio per far capire che tante donne soffrono di problemi analoghi a quelli loro”.