Avrebbe archiviato nei suoi dispositivi ben diecimila file pedopornografici di violenze sui bambini. Con questa accusa la polizia postale, del servizio centrale di Roma e del centro operativo per la sicurezza cibernetica di Palermo ha arrestato, in provincia di Agrigento, un uomo di circa 38 anni. Sarebbe in possesso di un’enorme quantità di file di scene di violenze sessuali sui bambini, alcuni dei quali anche in tenera età.
L’uomo, già in passato condannato e detenuto per abusi su minori, è stato segnalato nell’ambito della cooperazione internazionale con le polizie e le agenzie straniere impegnate nella lotta al cybercrime, oltre che con Europol ed Interpol.
Nel corso della perquisizione in casa dell’indagato sui dispositivi e nei cloud sono stati trovati circa 10 mila file tra video ed immagini pedopornografiche.
Le indagini proseguiranno anche con le attività specialistiche di analisi delle immagini, nel tentativo di identificare le piccole vittime, avvalendosi dell’accesso diretto ad Icse (“International Child Sexual Exploitation”), database delle immagini pedopornografiche presso l’Interpol di Lione, in cui sono archiviati i file utili all’identificazione di minori e abusanti, condivisi dalla comunità internazionale di polizia.
Già all’inizio dell’anno la polizia aveva lanciato l’allarme sull’incremento dei reati di pedopornografia e di sextorcion.
I ricatti on line e la pedopornografia sono i cosiddetti “reati sessuali” in pericoloso aumento in Sicilia. Emerge dal bilancio di un anno di attività del 2022 della polizia postale dei due compartimenti della Sicilia occidentale e orientale.
Nella Sicilia occidentale, quindi nelle province di Palermo, Agrigento, Caltanissetta, Enna e Trapani, due le operazioni di polizia. A Trapani l’esecuzione di un’ordinanza di applicazione degli arresti domiciliari per adescamento e produzione di materiale pedopornografico. Gli agenti hanno indagato su un assistente tecnico di un istituto alberghiero. L’analisi del materiale detenuto in cloud ha consentito la denuncia di 27 persone. In tre arrestati in flagranza di reato per detenzione di ingente quantitativo di materiale realizzato con lo sfruttamento sessuale di minori. Nella Sicilia orientale la polizia ha trattato 219 casi, 6 gli arresti e 116 gli indagati. Per la sextortion, i ricatti sessuali on line, nel 2022 trattati 130 casi in Sicilia occidentale. La maggior parte ha visto coinvolti ragazzi tra i 14 e i 17 anni, più spesso in danno di vittime maschili.
Senza dubbio spiccano anche gli attacchi informatici, frutto dell’escalation delle tensioni geopolitiche connesse al conflitto in Ucraina. Tutto ciò continua ad avere significativi riverberi anche in materia di sicurezza cibernetica. Uil compartimento della Sicilia Occidentale ha monitorato 2.431 spazi virtuali, rilevando contenuti illeciti in 237 di essi. Altro capitolo le frodi informatiche, soprattutto i fenomeni di phishing, smishing e vishing. Tutte tecniche utilizzate per carpire illecitamente dati personali e bancari, per operare sui sistemi di home banking. Nella sola Sicilia orientale sono stati trattati 590 casi e denunciate 34 persone. Nell’ambito delle truffe sul web anche nel corso del 2022 sono stati trattati 1.100 casi, indagati 364 soggetti. “Importante – sostiene la polizia postale della Sicilia orientale – l’incremento degli illeciti legati al fenomeno del trading online”. In aumento il numero di portali che propongono programmi speculativi e l’utilizzo di tecniche molto sofisticate per contattare le vittime.