La polizia di Stato ha arrestato, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip presso il Tribunale di Palermo, un 36enne di origine romane, F.F., accusato di atti persecutori nei confronti di una donna con la quale aveva instaurato una relazione.
Lo scorso 6 febbraio in piazza Marina gli agenti di polizia del commissariato Centro sono intervenuti su richiesta della sorella della vittima, preoccupata dalla presenza molesta dell’uomo nei pressi della loro abitazione; il secondo intervento il 7 febbraio è stato chiesto dalla stessa vittima che, in via degli Schioppettieri, era stata raggiunta dall’uomo che l’aveva afferrata per un braccio. In quell’occasione la donna aveva dichiarato ai poliziotti intervenuti di non voler sporgere querela. Gli agenti hanno iniziato le indagini e hanno fatto luce sulla relazione segnata da violenze fisiche e psicologiche che andava avanti da mesi tra Palermo, Siracusa ed il paese natale della vittima.
Tra i vari episodi la donna ha raccontato di un episodio di danneggiamento della propria autovettura, avvenuto lo scorso dicembre. La donna aveva trovato l’auto con tre ruote forate e con una scritta ingiuriosa sul cofano. L’uomo rintracciato dalla squadra mobile di Siracusa è stato arrestato e portato nella Casa Circondariale “Cavadonna”.
Il 12 febbraio il gup del tribunale di Siracusa, Francesco Alligo, ha condannato a 2 anni e 4 mesi di reclusione Emanuele Montalto, 48 anni, siracusano, detto “burattino”, per stalking e maltrattamenti ai danni della sua compagna e dei familiari della donna. E’ stata la stessa vittima, dopo gli atteggiamenti aggressivi e violenti imputati al 48enne, a presentare una denuncia agli agenti di polizia che hanno aperto un’indagine, sfociata poi nel procedimento giudiziario. L’uomo, difeso dall’avvocato Junio Celesti, ha chiesto di essere sottoposto al rito abbreviato ed al termine della requisitoria il pm aveva sollecitato una condanna più pesante, pari a 3 anni e 4 mesi di reclusione.