Lo stupro di gruppo al Foro Italico di Palermo ha sconvolto questo mese di agosto nel palermitano. Da venerdì scorso quando è stata pubblicata la notizia c’è solo un argomento che tiene banco. Non solo sotto gli ombrelloni soprattutto sui social.
Qui sono state stravolte tutte le regole. In questi giorni sono stati postati le foto dei profili social dei giovani finiti nell’inchiesta, migliaia e migliaia di volte condivisi. Profili fake dei protagonisti e anche della vittima.
L’odio sui social
Commenti pieni d’odio in ogni piattaforma da Facebook, a Twitter, a Instagram e Tik Tok. Su Telegram è scattata la caccia al video. In poche ore si sono formati tre gruppi, due pubblici e privato, che inizialmente contavano tra 12mila e 14mila iscritti, ma che adesso si dimezzati: unico obiettivo trovare il video dello stupro di gruppo di cui è stata vittima una ragazza di 19 anni a Palermo lo scorso 7 luglio.
Profili fake
Sui profili utilizzati dai ragazzi Tik Tok e Instagram sono spuntati profili falsi degli indagati che inneggiano alla galera “il carcere è di passaggio si ritorna più forti di prima”, o peggio “c’è qualche ragazza che vuole uscire con me”, “ricevo tanti messaggi privati di ragazze”. Un impazzimento generale che sta travolgendo qualunque regola e qualunque norma prevista in queste vicende delicate. Ci sono tanti che hanno iniziato a mandare messaggi di solidarietà alla vittima con l’unico effetto di renderla identificabile. Una follia da ogni punto di vista come quella di attaccare il minorenne di questa vicenda creando pure profili fake in cui inneggia alla libertà ritrovata. Cosa che non avverrà perché al momento il minore si trova in comunità.
E poi fiumi e fiumi di parole contro i giovani arrestati, ma anche contro la vittima. Su questo tema tantissimi hanno voluto dire la loro. La criminologa Roberta Bruzzone che ha definito un film dell’orrore e ha letto ampi stralci dell’ordinanza che ha portato agli arresti.
Famiglia sotto accusa
E la professoressa Giovanna Corrao che insegna letteratura italiana e Filosofia a Palermo che ha bacchettato le famiglie senza tanti giri di parole. “Siamo un branco di falliti. I nostri figli stuprano le ragazzine!
Quindi qualcosa è andato male nel nostro progetto genitoriale negli ultimi 40 anni. Riguarda anche tuo figlio. Perché tuo figlio non lo conosci… Siamo in emergenza sociale soprattutto per quanto riguarda l’emergenza educativa, – aggiunge la professoressa Corrao. – Tu non funzioni come padre, come madre, come struttura sociale, come professore, come maestro e come nonno. Tenete sporca la città come tenete sporca la vostra casa interiore perché siete vili e ipocriti, vi faciti sempre e solo selfie, (vi fate sempre selfie) un capiti nenti (non capite niente) Vi fate i fatti vostri e lasciati i figli davanti ai cellulari. Dovete controllare i vostri figli”. Il video ha già avuto oltre un milione di visualizzazione e decine di migliaia di like e di commenti.
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