Palermo

Violenza contro le donne, scritte choc al Tribunale di Palermo

Due scritte sono apparse la scorsa notte nella zona del Tribunale di Palermo per rilanciare l’emergenza contro i femminicidi e le continue aggressione alle donne. “La vergogna è vostra tribunali stupratori” e “104 femminicidi e i processi li fate alle vittime”.

Gli slogan sono apparsi a pochi giorni dal 25 novembre la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. I carabinieri sono intervenuti e indagheranno per risalire agli autori.

Il 25 novembre giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Ogni anno, il 25 novembre si celebra la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne ufficializzata dalle Nazioni Unite nel 1999.

Ma perché è stata scelta proprio la data del 25 novembre per commemorare la lotta contro la violenza sulle donne? Perché il rosso è il colore della giornata? Oltre a rispondere a queste domande raccogliamo alcuni dei nostri articoli sul tema della violenza assistita e della violenza domestica.

Giornata contro la violenza sulle donne: perché si celebra il 25 novembre?

È stata scelta la data del 25 novembre per la Giornata contro la violenza sulle donne per commemorare la vita, l’attivismo e soprattutto il coraggio di 3 sorelle: Patria, Maria Teresa e Minerva Mirabal, anche soprannominate “mariposas”, ovvero farfalle, che hanno combattuto per la libertà del loro paese.

Durante gli anni ‘40 e ‘50, la Repubblica Dominicana era stretta nella morsa della dittatura del generale Rafael Trujilo. Le sorelle Mirabal decisero di impegnarsi nell’attivismo politico denunciando gli orrori e i crimini dalla dittatura. Ma il 25 novembre 1960 le tre sorelle “mariposas” vennero torturate e uccise dai sicari di Trujillo e i loro corpi gettati in un dirupo per simulare un incidente. L’indignazione per la loro morte, che nessuno credette accidentale, sollevò un moto di orrore sia in patria che all’estero, ponendo l’attenzione internazionale sul regime dominicano e sulla cultura machista che non tollerava di riconoscere alle donne l’occupazione di uno spazio pubblico e politico. Pochi mesi dopo il loro assassinio, Trujillo fu ucciso e il suo regime cadde. L’unica sorella sopravvissuta, perché non impegnata attivamente, Belgica Adele, ha dedicato la sua vita alla cura dei sei nipoti orfani e a mantenere viva la memoria delle sorelle.

È in ricordo di Patria, Maria Teresa e Minerva che ogni 25 novembre si inaugura un periodo di 16 giorni dedicato all’attivismo contro la violenza di genere, che si conclude il 10 dicembre con la Giornata Internazionale dei diritti Umani.

Qual è il simbolo della violenza contro le donne?

Ormai da diversi anni, i simboli contro la violenza donne, sono le scarpe e panchine rosse. Le scarpe rosse rappresentano la battaglia contro i maltrattamenti e femminicidi e la loro storia nasce in Messico, a Ciudad Juárez, città tristemente nota per il numero sconcertante dei femminicidi avvenuti negli ultimi vent’anni. Un’artista messicana, Elina Chauvet, per ricordare le donne vittime di violenza, compresa la sorella assassinata dal marito a soli vent’anni, che nel 2009 posizionò in una piazza della città 33 paia di scarpe femminili, tutte rosse.

Il colore rosso è stato in seguito adottato per simboleggiare in maniera più ampia il contrasto alla violenza di genere, in particolare con le panchine, luogo simbolico attorno al quale raccogliersi per riflettere. La panchina rossa oggi viene utilizzata per dire no alla violenza, e nello specifico alla violenza domestica, per sottolineare come la violenza sulle donne avvena anche in contesti comunitari e familiari.

Come possiamo aiutare una vittima di violenza?

Il fenomeno della violenza domestica è purtroppo molto diffuso e a chiunque potrebbe capitare di interagire con una vittima. Per quanto drammatica e senza vie d’uscita la situazione possa sembrare, liberarsi dalla violenza è possibile con il giusto supporto e ogni persona può fare moltissimo. Qual è il modo più corretto per sostenerla? Ecco alcuni consigli per aiutare un’amica o conoscente vittima di violenza.

Violenza psicologica da partner intimo

La violenza psicologica è una delle numerose forme di violenza che si può manifestare all’interno di una coppia, da parte di un partner intimo. È sempre presente, come minimo comune denominatore, insieme alle altre (violenza fisica, economica, sessuale) ma può anche manifestarsi singolarmente, in loro assenza. Si tratta di un fenomeno agito nella maggior parte dei casi dagli uomini sulle donne. Vediamo cos’è e come si manifesta la violenza psicologica.

Educare alla non violenza

Affrontare con bambini, bambine e adolescenti i temi dell’educazione al rispetto, fornendo la possibilità di sperimentare un ambiente accogliente e non giudicante, consentirà loro di procedere verso una destrutturazione dei ruoli e delle relazioni basate su stereotipi. Questo previene la formazione di comportamenti discriminatori ed è fondamentale per la formazione dei più piccoli. Ne parliamo nel nostro articolo su Educare alla non violenza.

La violenza assistita e le conseguenze sui bambini

La violenza assistita è una forma di maltrattamento del minore compiuta da un membro della famiglia su un altro. La cura, il dialogo, l’affettività sono tratti distintivi di un buon ambiente familiare. Purtroppo, però a volte questo equilibrio viene a mancare e le famiglie si trasformano in luoghi insicuri dove i comportamenti violenti agiti dagli uomini nei confronti di madri e figli compromettono la salute fisica e mentale di entrambi. Approfondisci nel nostro articolo Cos’è la violenza assistita e quali le conseguenze sui bambini.

Tre articoli per educare all’affettività e alle differenze

1. Educare all’affettività vuol dire anche educare alle differenze di genere. In questo articolo riportiamo tre semplici attività di educazione socioaffettiva per insegnanti di scuole primarie e secondarie di I grado, a seconda della fase del gruppo e delle specifiche esigenze della classe.
2. Cosa sono gli stereotipi di genere e in che modo condizionano la crescita delle bambine e dei bambini? Ecco alcuni consigli di lettura 0-5 anni: Educare alla parità di genere attraverso la lettura.
3. Come imparare a gestire un’emozione centrale come la rabbia? Un modo divertente può essere la scatola della rabbia, che aiuta i bambini a conoscere e dare forma alle emozioni che sentono.

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