Aggressione di un paziente nei confronti di un medico del Pronto soccorso dell’ospedale Villa Sofia di Palermo. L’uomo è stato denunciato dalle forze dell’ordine dopo che ha fratturato il setto nasale al medico.
La dinamica dell’aggressione
Secondo una prima ricostruzione il professionista, 39 anni, si trovava in servizio in una delle sale visita quando è stato aggredito da un gruppo di persone, sembra parenti di un paziente ricoverato, che, eludendo la sorveglianza, gli sarebbero piombate addosso. La dinamica è comunque in corso di accertamento da parte delle forze dell’ordine. Il medico aggredito è stato soccorso e trasportato in Radiologia per una Tac che ha rilevato le fratture, guaribili in 45 giorni.
La condanna dell’azienda
“L’azienda condanna con fermezza qualsiasi tipo di violenza nei confronti del personale sanitario”. Lo afferma la direzione strategica dell’azienda ospedaliera “Ospedali Riuniti Villa Sofia- Cervello” di Palermo, commentando l’aggressione violenta ai danni di un medico del Pronto Soccorso dell’ospedale “Villa Sofia”.
Parte civile contro il responsabile
“Non è tollerabile mai la violenza nei confronti del personale sanitario. La direzione strategica esprime solidarietà al medico aggredito e si riserva costituzione di parte civile in eventuali procedimenti che dovesse instaurare la parte offesa”.
La solidarietà dei sindacati
“E’ intollerabile il clima di tensione che si vive nei pronto soccorso della città e che spesso porta ad aggressioni, che condanniamo fortemente, nei confronti degli operatori sanitari. Siamo vicini al medico di Villa Sofia aggredito ieri sera e a tutto il personale che spesso opera in situazioni di grande difficoltà e sotto grande stress”. Ad affermarlo sono Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani, Loreto Galbo segretario generale Cisl Medici e Lorenzo Geraci segretario generale Fp Cisl Palermo Trapani.
Persegue i responsabili
“I responsabili vanno perseguiti perché non esiste alcuna giustificazione per questi episodi di violenza, e allo stesso tempo è necessario aumentare la vigilanza nelle aree di emergenza, dove spesso gli utenti vanno in escandescenza sfocando la loro rabbia sui dipendenti delle strutture sanitarie, e migliorare allo stesso tempo le prestazioni e i servizi in modo da renderle efficienti per ridurre le lunghe attese, ad esempio accelerando con la programmazione dei fondi del PNRR destinati alle case di comunità e ospedali di comunità che sono genericamente definite strutture di prossimità del Servizio sanitario nazionale, per snellire le code nelle aree di emergenza. Ringraziamo tutto il personale sanitari dei nosocomi cittadini per il gran lavoro che fanno ogni giorno reggendo una tensione pesantissima soprattutto da due anni con la pandemia che ha messo in ginocchi il nostro sistema sanitario” concludono La Piana, Galbo e Geraci.
Aggressioni in ospedale continue
Sono continue le aggressioni negli ospedali siciliani dove i medici, gli infermieri e tutto il personale sanitario in servizio continuano a chiedere maggiore sicurezza. Solo pochi giorni un palermitano di 45 anni è stato denunciato per avere danneggiato il triage al pronto soccorso dell’ospedale Civico di Palermo. L’uomo si trovava da alcuni giorni ricoverato in ospedale. I medici avevano disposto le dimissioni. Ma il paziente non aveva alcuna intenzione di lasciare l’ospedale. Così ha iniziato ad inveire contro i medici e con un pugno ha danneggiato il box del triage nell’area di emergenza. Sono intervenuti i carabinieri in soccorso dei sanitari e il palermitano è stato denunciato.
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