Un esposto presentato da Sicilia Nazione e da Fronte Nazionale siciliano all’Agcom e a tutte le Procure siciliane per violazione Par Condicio e ipotesi di abuso d’ufficio e di turbativa elettorale da parte di Fiumefreddo e Cancelleri (Movimento 5 Stelle).
Stamattina nel corso di una conferenza stampa i due movimenti sicilianisti hanno comunicato la presentazione di un esposto all’Agcom, al presidente del Corecom Sicilia per violazione della par condicio a tutte le procure siciliane per valutare il configurarsi di ipotesi di reato relative ad abuso d’ufficio e turbativa di competizione elettorale in relazione alla conferenza stampa tenuta all’Ars dal M5S nei confronti di Giancarlo Cancellieri e di Angela Foti e da Riscossione Sicilia nella persona dell’amministratore unico Antonio Fiumefreddo.
L’esposto è sottoscritto da Rino Piscitello, nella qualità di Portavoce di Sicilia Nazione e da Giacomo Cosentino, candidato a sindaco di Caltagirone per il Fronte Nazionale Siciliano.
I rappresentanti dei movimenti hanno contestato l’uso gravemente strumentale di un incarico in una società pubblica quale è Riscossione Sicilia, il cui amministratore unico annuncia un’iniziativa della società nel corso di una conferenza stampa all’Ars insieme agli esponenti istituzionali di un partito politico.
La conferenza stampa dei 5 stelle e di Riscossione Sicilia era congiunta, e presentava (per la prima volta) in un annuncio ufficiale quanto inedito un’iniziativa di Riscossione Sicilia che, a detta degli organizzatori, era stata lanciata accogliendo una proposta del M5S.
Rino Piscitello per far comprendere la gravità dell’accaduto ha avanzato due esempi paradossali: “immaginate se il Presidente dell’Inps avesse annunciato l’iniziativa cosiddetta delle buste arancioni in una conferenza stampa alla Camera con gli esponenti del PD o di Forza Italia sostenendo di avere realizzato quell’iniziativa su proposta di quel partito.Immaginate anche se l’Amministratore di Trenitalia avesse annunciato istituzione ed orari del diretto Catania Palermo in una conferenza stampa all’Ars con esponenti dell’Udc o del Nuovo Centro Destra ringraziandoli di avergli suggerito l’idea del nuovo collegamento ferroviario. Provate adesso ad immaginare come avrebbero reagito gli esponenti del M5S di fronte a iniziative come queste. Avrebbero gridato al colpo di stato. La commistione tra uffici e società pubbliche e partiti politici è tipico dei regimi ed è invece assolutamente incompatibile con una democrazia.”
“Siamo molto stupiti – hanno aggiunto i rappresentanti dei due movimenti – che né il presidente della Regione, né alcuno dei partiti e gruppi parlamentari abbiano deplorato l’episodio che potrebbe peraltro evidenziare un uso distorto e non equilibrato delle funzioni pubbliche da parte di alcuni partiti politici a danno di altri.
L’episodio si svolge peraltro durante gli ultimi giorni di un delicato appuntamento elettorale amministrativo e comporta oggettivamente una turbativa della competizione elettorale determinando un effetto propaganda non corretto nei confronti di uno dei soggetti competitori.”
A tutto questo, secondo i movimenti sicilianisti, “va aggiunta una particolare coincidenza appurata da noi in questi giorni di verifica: una cognata di Fiumefreddo, la signora Clementina Iuppa, lavora presso il gruppo parlamentare cinquestelle nella qualità di collaboratrice part time all’ufficio legislativo, il che potrebbe anche configurare il sospetto di una volontà di agevolare un proprio parente nella propria attività lavorativa davanti ai datori di lavoro di questi”.
“Tutto questo per quanto riguarda il metodo. Per quanto riguarda invece il merito della questione i rappresentanti dei due movimenti hanno fatto presente che la norma di cui si è vantata l’attuazione è già in vigore da alcuni anni (nella sua ultima formulazione dal 2013) e doveva già essere applicata da Riscossione Sicilia che ha così cercato di trasformare una sua mancanza in occasione pubblicitaria. Perché fino ad ora questa norma non è stata applicata e in cosa la proposta dei 5 stelle (non esplicitata in nessun modo) avrebbe determinato invece la sua applicazione? Qual è la proposta lanciata in Commissione Bilancio? Quella di attuare una legge già in vigore da anni e comunque da quasi tre anni nella sua ultima formulazione?
E perché l’amministratore di Riscossione Sicilia, Antonio Fiumefreddo dichiara: “Senza il M5S, probabilmente, non avrei avuto la forza di portare in porto l’operazione”? Quali fatti non resi pubblici lo portano ad affermare ciò? Aveva bisogno Fiumefreddo dell’appoggio morale di un partito politico e perchè? E in che cosa questo partito ha contribuito nel realizzare il progetto?”
“E’ evidente – ha sostenuto Gaetano Armao Coordinatore di Sicilia Nazione – che l’iniziativa si fa leggere tutta in una motivazione elettorale e demagogica e si pone anche in violazione del dovere di ogni struttura pubblica alla par condicio.
La legge 22 febbraio 2000, n. 28, recante: “Disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica” precisa che “Dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni”. Sicché la comunicazione istituzionale in periodo elettorale deve evitare che le scelte di voto possano essere influenzate da soggetti istituzionali attraverso la diffusione di contenuti che, pur formalmente riconducibili ad una finalità informativa, siano sostanzialmente non neutrali e forniscano una rappresentazione suggestiva, a fini elettorali, dell’amministrazione e dei suoi organi titolari. Si può, quindi, affermare che risulta vietata qualsiasi forma di comunicazione patrocinata da enti pubblici, concernente attività o iniziative che siano riconducibili ad un soggetto politico individuato o individuabile. Devono inoltre ritenersi vietate tutte quelle attività informative dirette essenzialmente a proporre un’immagine positiva delle forze politiche impegnate nella competizione elettorale, delle istituzioni amministrate e dei suoi organi, allo scopo di legittimare l’operato svolto o di enfatizzarne i meriti. La norma è quindi chiarissima e la violazione evidente.”