“In Procura possiamo andarci tutti”. Così il presidente della commissione Bilancio dell’Ars, Vincenzo Vinciullo, risponde al governatore Rosario Crocetta e invia alla stampa il testo della mail con cui l’ufficio del presidente della Regione gli ha comunicato la sua assenza alla seduta della commissione Bilancio convocata per discutere i fondi da destinare all’assistenza delle persone disabili.
“In data 21 marzo 2017, alle 10,43 è giunta, – scrive Vinciullo in una nota – non indirizzata a me, quanto alla Commissione Bilancio una nota con la quale la segreteria particolare della Presidenza della Regione, in maniera generica e senza indicare l’autore della stessa nota, comunicava “l’impossibilità del Sig. Presidente On. Rosario Crocetta per sopravvenuti impegni istituzionali, a presenziare alla riunione della Commissione prevista per domani mercoledì 22 marzo 2017. Nessuna richiesta veniva formulata per rinviare ad altra data la seduta della Commissione. Sia chiaro che la definizione “impegni Istituzionali” presuppone che trattasi di incontri che siano di rango superiori a quelli con una Commissione Parlamentare Legislativa che ricordo ha precedenza anche sull’attività di Governo”.
Vinciullo poi aggiunge che “la mattina del 22 marzo ricevo un messaggio con il quale il Presidente della Regione mi chiedeva di rinviare la Commissione, solo ed esclusivamente, per il punto relativo all’ O.d.g. su riscossione Sicilia infatti egli cosi afferma: ‘ti chiamo da tre giorni per chiederti il rinvio dell’audizione di oggi su riscossione’ ed io non ho trattato l’argomento riscossione, così, come da lui richiesto, se mi avesse detto altro lo avrei fatto”.
“Relativamente alla telefonate che avrei dovuto fare – continua il presidente della commissione Bilancio dell’Ars – per comunicargli l’inizio dei lavori della Commissione, tale telefonata non spetta né al Presidente della Commissione stessa né ai dipendenti dell’Assemblea, semmai dovevano essere i dipendenti della Regione presenti, ammesso che avessero avuto queste disposizione”.
Vinciullo inoltre sostiene che “la presenza del presidente della Regione a Roma all’incontro Istituzionale mi era stato riferito dai miei collaboratori, è confermata da articoli di giornali. Se nella giustificazione di giorno 21 cm, fossero stati indicati quali erano gli impegni Istituzionali sarebbe stato tutto più semplice in quanto la giustificazione non doveva essere affidata a trasferimenti orali”.
E infine, sui cosiddetti ‘insulti fecali’ Vinciullo spiega: “Circa l’espressione da me utilizzata, come docente e come uomo dell’Istituzioni, sono sicuramente rattristato, ma non pensavo che detta telefonata fosse registrata e comunque indicava il mio stato di malessere perché mi sentivo tradito e utilizzato in una vicenda su cui la Commissione Bilancio non aveva alcuna responsabilità e che invece da giorni veniva additata ed indicata come la causa del problema, tanto è vero, che anche il giorno successivo venivo , all’uscita dell’Assemblea, circondato e contestato dai genitori e dai ragazzi diversamente abili. Ciò posto, certo di aver assolto al mio ruolo, come mia abitudine in maniera corretta ,non posso impedire ad alcuno di recarsi in Procura per fare valere le proprie ragioni. Io so solo che durante i lavori della Commissione ho sempre tutelato e salvaguardato l’Istituto della Presidenza della Regione com’è mio compito e mio dovere. Le cose dichiarate fuori dai lavori della Commissione afferiscono invece alla sfera personale e umana di ognuno di noi”.
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