“Il cavallo di Troia” è nuovo libro di Vincenzo Lapunzina che verrà presentato a Gangi domenica 30 giugno alle ore 18, nel contesto del settecentesco e prestigioso Palazzo Bongiorno, sede del civico consesso della comunità gangitana. L’autore ne discuterà con il direttore responsabile di BlogSicilia, Manlio Viola che a settembre prossimo maturerà i suoi primi 40 anni di attività giornalistica. All’evento interverrà l’onorevole Luciano D’Alfonso, deputato alla Camera e già presidente della VI Commissione Finanze e Tesoro del Senato della Repubblica.
D’Alfonso da presidente della VI Commissione “non ha mai fatto mancare il suo apporto e vicinanza al Comitato regionale per l’istituzione delle zone franche montane – scrive Lapunzina nel libro – per tutto il periodo in cui ha presieduto la Commissione Finanze e Tesoro del Senato. L’abbiamo percepito, di fatto, più vicino ai restanti delle Terre alte di altri componenti la Deputazione, eletta in Sicilia, che avrebbero potuto fare di più a difesa dei propri elettori che non hanno avuto la possibilità di scappare dalle aree sconosciute alla politica”.
L’ex presidente della Regione Abruzzo (è stato sindaco di Pescara) ha curato anche la prefazione del libro, tra molto altro appunta che “prima dell’azione e dell’intervento della politica occorre tuttavia un presupposto, che ho trovato ben vivo e presente negli animi degli amici siciliani che da anni portano avanti la battaglia per l’istituzione delle ZFM: l’amore per la propria terra e il desiderio di restare”. “Il desiderio di restare – continua l’onorevole D’Alfonso – è il prerequisito capace di sprigionare energia e forza realizzativa, a cui l’azione politica non può che essere conseguente. Gli abitanti delle zone interne montane vogliono “restare” e per farlo hanno anche proposto una via di praticabilità del loro intento: una soluzione fiscale che favorisca investimenti e faciliti nelle aree interne i circuiti produttivi da un lato e l’attivazione di servizi essenziali dall’altra”.
“Il libro in poche pagine ripercorre un viaggio di oltre 3300 giorni di battaglia di civiltà affinché i restanti delle Terre alte – quindi della nostra amata Sicilia, luminoso cuore del Mediterraneo – ottenessero la possibilità di un nuovo futuro e di guardarlo con rinnovata fiducia. Non si è nati nelle Terre alte per errore e in questi lunghi e travagliati anni abbiamo rivendicato il diritto di vivere dove siamo nati, purtroppo in Sicilia è mancata la volontà politica, finanche di mettere in discussione le ermetiche e discutibili prese di posizione della burocrazia; dobbiamo dirlo con chiarezza, uscendo fuori dall’ipocrisia delle parole”, dichiara l’autore de “Il Cavallo di Troia”, edito dalla casa editrice Lussografica di Caltanissetta.