I finanzieri del comando provinciale hanno scoperto tre lavoratori in nero, di cui due percettori del reddito di cittadinanza durante un controllo in una pizzeria di Villafrati. I militari hanno trovato i tre dipendenti che svolgevano la mansione di camerieri e aiuto-pizzaioli.
Sanzione salata
Il titolare della pizzeria non ha mostrato alcuna documentazione sull’assunzione dei tre lavoratori. Nel corso dei controlli è emerso che due dei lavoratori percepivano il reddito di cittadinanza. Al datore di lavoro è stata elevata una sanzione che va da 3.600 a 21.600 euro, maggiorata del 20 per cento per aver impiegato “in nero” personale già percepiva il sussidio. I due lavoratori che percepivano il reddito sono stati segnalati all’Inps.
Nel palermitano molti precedenti
Sono tanti i precedenti che si sono verificati tra Palermo e provincia di truffe legate al reddito di cittadinanza. Ad esempio a Cruillas, quartiere periferico di Palermo, dove le fiamme gialle hanno elevato pesantissime sanzioni e persino la richiesta di sospensione dell’attività delle imprese operanti al loro interno. I finanzieri al loro accesso al cantiere hanno scoperto di tutto: operai in nero, uno anche con il reddito di cittadinanza, e una serie di violazioni in materia di sicurezza. Questa ispezione rientrava nell’ambito degli interventi coordinati dal “Tavolo permanente per la legalità e la sicurezza sul lavoro” disposto dalla prefettura di Palermo. Ad operare i finanzieri del 2° nucleo operativo metropolitano, insieme ai funzionari dell’azienda sanitaria provinciale e dell’Inail, l’istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro. Nel mirino un cantiere edile dove è stato fatto accesso per un controllo in materia di legislazione sociale e del lavoro, nonché in materia di sicurezza.
Casi anche di familiari detenuti
Si incappa nella truffa anche quando non si dichiarano che proprio familiari sono in carcere. Infatti per determinati reati il sussidio, secondo legge, non è concesso. Nel dicembre scorso i finanzieri della compagnia di Bagheria hanno denunciato una donna perché percepiva il reddito di cittadinanza senza averne diritto. Nel corso dei controlli è stato accertato che nel presentare la domanda per il sussidio era stato dimenticato di dichiarare che un familiare era in carcere dal 2018. Le indagini sono state condotte mettendo in rete i dati della guardia di finanza con l’Inps. Adesso dovrà essere recuperata la cifra già erogata pari a 12 mila euro. E’ stata già ritirata la carta per prelevare le somme di denaro mensili percepite. Oltre alla denuncia sono scattate anche le sanzioni amministrative.
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