L’osservatorio astronomico sulle Madonie che il governo ha dichiarato di “interesse strategico” si farà. Il ricorso presentato dagli ambientalisti è “improcedibile”. Si è chiuso così davanti al Tar di Palermo il percorso di opposizione amministrativa alla realizzazione dell’osservatorio astronomico nel parco delle Madonie su Monte Mufara. I giudici del Tar di Palermo hanno dichiarato, infatti, il ricorso delle associazioni ambientaliste improcedibile.
Posso iniziare i lavori
Si potrà così realizzare la struttura che ha visto coinvolti la Regione Siciliana, l’Ente Parco delle Madonie e vede protagonista l’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea. L’osservatorio aveva ottenuto tutti i provvedimenti di assenso e autorizzativi per installare nel territorio del Comune di Petralia Sottana (Palermo) il telescopio Flyeye, ovvero la prima unità di una rete globale di telescopi per il monitoraggio degli oggetti potenzialmente pericolosi vicini alla Terra.
Interesse strategico
L’installazione del telescopio “Flyeye” dell’Agenzia spaziale europea sul Monte Mufara, nelle Madonie, con la contestuale realizzazione di un Osservatorio astronomico, rappresenta un’opera di interesse strategico per la Regione Siciliana, finalizzata allo svolgimento di importanti attività di ricerca secondo quanto stabilito dalla delibera approvata dalla giunta regionale, su proposta dell’assessore del Territorio e ambiente.
Il ricorso degli ambientalisti
Alcune associazioni ambientaliste, si sono rivolte al Tar per chiedere l’annullamento dei suddetti provvedimenti autorizzativi, visto che l’opera sarebbe in contrasto con la tutela del Parco delle Madonie. Ente parco che è stato assistito dall’avvocato Girolamo Rubino.
Il legale ha fatto notare che il ricorso era inammissibile visto che il provvedimento che autorizzava l’impianto era stato rilasciato a maggio 2023, ovvero un anno prima della presentazione del ricorso. Inoltre il progetto dell’Osservatorio astronomico era compatibile con i vincoli vigenti all’interno del Parco delle Madonie ove è espressamente consentita la realizzazione di strutture destinate alla ricerca scientifica.
Il progetto
Secondo il progetto presentato dall’Ente Parco delle Madonie alla Regione, il rivoluzionario telescopio “Flyeye”, finanziato dall’Agenzia spaziale europea (Esa) nell’ambito dell’attività di ricerca sui corpi celesti minori, il cui impatto con l’atmosfera terrestre ha provocato nel corso dei secoli ingenti danni, utilizza 16 telecamere per l’acquisizione dell’immagine e per espandere il campo visivo, così da mappare l’intera volta celeste ripetutamente ogni notte, consentendo di identificare oggetti in movimento rispetto alle stelle fisse.
Un impianto che “risulterebbe unico al mondo per caratteristiche scientifiche ed innovatività delle soluzioni tecniche adottate – è riportato nella relazione del dipartimento Ambiente – per il quale hanno espresso formale interessamento, oltre all’Agenzia spaziale europea e Italiana, anche la Nasa e che collocherebbe la Sicilia e l’Italia all’interno di un circuito mondiale leader nella osservazione per la sorveglianza e il monitoraggio dello spazio”.
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