Altro passo avanti verso la realizzazione dei termovalorizzatori. Cade un altro tassello che poteva rappresentare motivo di stop. Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha firmato oggi il decreto con il quale viene respinto il ricorso cautelare presentato dal Partito democratico per l’annullamento del decreto dell’assessore regionale del Territorio e dell’ambiente, che reca il parere favorevole sul procedimento di valutazione ambientale strategica dell’aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti e sull’integrato procedimento di valutazione di incidenza ambientale e linee guida Vinca rilasciato dalla Commissione tecnica specialistica, che prevedono, tra l’altro, la realizzazione di due termovalorizzatori in Sicilia.

Un respingimento motivato con parere del CgA

Il provvedimento del governatore ha recepito il parere obbligatorio e vincolante del Consiglio di giustizia amministrativa, che, nella seduta dello 16 gennaio in Sezioni riunite (presidente Gabriele Carlotti, estensore Michele Pizzi), si è pronunciato per respingere la richiesta cautelare formulata dal Pd, nel ricorso straordinario al presidente della Regione. In particolare, i giudici amministrativi evidenziano che il ricorso straordinario appare insuscettibile di futuro accoglimento, giacché inammissibile sotto un duplice profilo: sia “per il difetto di legittimazione attiva, non avendo il partito ricorrente dimostrato di possedere i requisiti cui la costante giurisprudenza amministrativa subordina la possibilità di agire in giudizio in capo alle associazioni portatrici di interessi collettivi”, sia “per il difetto dell’interesse, essendo stato impugnato un parere avente natura di atto endoprocedimentale”.

Di fatto il ricorso era solo politico e carente di interesse legittimo. Nulla vieta al Pd di proseguire nell’iter con ulteriori ricorsi ma il parere del CgA mette una seria ipoteca sull’esito eventuale della procedura a meno che non cambi il soggetto ricorrente o l’oggetto stesso del ricorso.

Il mega appalto da 800 milioni

Viene meno un possibile ostacolo alla procedura di avvio delle gare per gestire le quali la Regione ha già dato incarico a Invitalia.

Gli impianti di termovalorizzazione che saranno costruiti in Sicilia sono due ed entreranno in funzione nel 2028. Le aree sono già state individuate nel piani rifiuti. Sorgeranno uno a Palermo e uno a Catania rispettivamente nel sito di Bellolampo che già ospita la più grande discarica pubblica siciliana, e nell’area industriale della città Etnea. Costeranno complessivamente 800 milioni di euro con i fondi già stanziati all’interno dell’Accordo di coesione siglato a maggio con la Presidenza del Consiglio dei Ministri e saranno interamente pubblici. I due impianti avranno una capacità complessiva di 600 mila tonnellate annue e produrranno insieme una potenza energetica di 50 Megawatt.

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