L’Ars ha approvato il disegno di legge che autorizza il governo della Regione all’esercizio provvisorio per due mesi. A favore hanno votato 39 parlamentari, 14 i contrari e 6 gli astenuti.
Il provvedimento autorizza lo sblocco della spesa regionale di circa 231 milioni di euro fino al 28 febbraio, data entro la quale interverrà l’approvazione del bilancio di previsione e della legge di stabilità per il 2021. Si tratta della prima applicazione dell’intesa conclusa con lo Stato il 14 gennaio scorso.
Oltre a sbloccare le spese di funzionamento della Regione Siciliana, la legge sull’esercizio provvisorio finanzia in dodicesimi la spesa degli enti pubblici regionali, i contributi per la gestione di parchi e riserve naturali, consente il pagamento della quarta trimestralita’ relativa alle spese di funzionamento degli enti locali siciliani oltre a riattivare una serie di servizi essenziali come i contributi ai portatori di disabilita’ e per le modalita’ di contrasto al COVID 19.
Interventi sono previsti anche in favore dei teatri, musei ed altre attività culturali oltre alle attività sportive e turistiche.
La legge approvata istituisce, presso la Regione Siciliana, il Collegio dei Revisori dei Conti, organo di controllo contabile che consentira’ la verifica sulla spesa regionale.
Con l’approvazione dell’esercizio provvisorio il Governo dovrà compiutamente definire le misure del piano di risanamento e di riqualificazione della spesa in attuazione dell’accordo stipulato con il Governo nazionale, in modo da approvare entro il 28 febbraio la legge di stabilità in seno alla quale saranno previste specifiche misure di contenimento e razionalizzazione della spesa corrente regionale, misure già avviate dal Governo regionale nell’ultimo triennio che verranno quindi strutturate in termini puntuali.
“Con l’esercizio provvisorio si dà il via libera allo sblocco della spesa regionale per un importo di circa 221 milioni di euro”, dice Alessandro Aricò, capogruppo all’Ars di DiventeràBellissima. “Ciò consentirà di finanziare enti pubblici ed enti locali e di garantire le spese di funzionamento della Regione, contributi a parchi, riserve, attività culturali, turistiche e sportive e le pensioni dei regionali e negli enti partecipati – aggiunge – Tutto ciò in dodicesimi, nell’attesa del bilancio di previsione e della legge di stabilità 2021 che saranno approvate entro fine febbraio, proseguendo il piano di risanamento dei conti attuato in questi primi tre anni dal governo Musumeci”.
“Dispiace notare, quindi, che il Pd ha votato contro – conclude – dimostrandosi per l’ennesima volta fautore di un’opposizione non costruttiva, contraria agli interessi dei Sicilia e dei siciliani”.
“Il governo nazionale ha salvato la Regione siciliana dal default, adesso Musumeci, non ha più alibi per non presentare un Bilancio di previsione che serva a contrastare gli effetti economici negativi della pandemia”. Lo dice Giuseppe Lupo capogruppo Pd all Ars al termine della seduta d’Aula.
“Abbiamo votato contro l’esercizio provvisorio – aggiunge – perché lo riteniamo insufficiente ad affrontare l’emergenza economica che investirà la regione nei prossimi mesi”.
“E meno male che Musumeci doveva mettere fine alla discutibile pratica degli esercizi provvisori. Questo, dentro al quale non c’è praticamente nulla, è il quarto in tre anni, e, tra l’altro, reso possibile solo grazie alla spalmatura del disavanzo in 10 anni concessa da Roma”. Lo affermano i deputati del M5S all’Ars.
“Questo governo – dicono i deputati 5 stelle – continua a confermarsi completamente deficitario ed inaffidabile su tutti i fronti. Anche per questo chiediamo che si insedi al più presto la commissione speciale che vigili sul rispetto degli impegni presi con Roma, cosa di cui non ci fidiamo per nulla. Su quasi la totalità degli impegni sottoscritti dal governo Musumeci, infatti, non si è fatto finora praticamene nulla, come la riduzione della spesa, la chiusura delle procedure di liquidazione, o la la razionalizzazione degli affitti, solo per fare qualche esempio. Onestamente ci sembra difficile che questo esecutivo cambi improvvisamente pelle, invertendo la fallimentare marcia ingranata finora. Noi, di certo, non faremo mancare il nostro controllo e il nostro sprone”.
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