Via libera alla realizzazione del nuovo centro direzionale della Regione Siciliana. L’assemblea regionale siciliana ha approvato l’articolo 2 del Collegato che dice sì alla realizzazione di tre grattacieli di 30 e 20 piani.
Un investimento consistente che potrebbe arrivare fino a mezzo miliardo di euro che BlogSicilia aveva anticipato a gennaio e che ora diventa reraltà. Sarà la più grande delle ‘grandi opere’ destinate a caratterizzare la Sicilia nel 2019 (QUI LE ALTRE) ed arriva dopo ilv ia ai mega investimenti in edilizia ospedaliera (LEGGI QUA).
Si finanzierà da solo attraverso la dismissione degli affitti che attualmente costano alla Regione circa 20 milioni di euro ogni anno (il solo stabile occupato dall’assessorato regionale all’Economia in via Notarbartolo costa 1 milione e 600 mila euro l’anno di affitto). Dopo 20 anni (o forse meno) per la Regione rappresenterà un risparmio netto in bilancio oltre a tutti i risparmi indiretti legati al fatto che tutti gli uffici (o quasi) saranno concentrati in un’unica area. Una scelta che avvantaggerà anche il cittadino che troverà raggruppati tutti gli uffici regionali.
Il progetto per il Centro Direzionale della Regione siciliana potrà entrare nel vivo già entro al fine dell’anno. .
La norma in due articoli trascrive una serie di disposizioni di legge in materia urbanistica, edilizia ed ambientale (nell’ambito delle competenze assegnate al Parlamento siciliano dallo Statuto) tali da permettere tutte le modifiche ai piani regolatori e non solo a quelli necessari per la realizzazione dell’opera.
Dovendo sorgere a Palermo naturalmente il progetto è al centro di una fitta interlocuzione con il Comune. L’area identificata è quella ex Ems attualmente occupata, in piccola parte, dall’Assessorato Territorio e Ambiente ed in passato usato anche come centro di formazione. Si tratta di un’area che lo schema di massima del nuovo Piano regolatore di Palermo individua già come destinata a polo territoriale, ossia attrezzature e servizi urbani e metropolitani. Occorrono, però, degli accorgimenti normativi per procedere, e si tratta di quello che la Regione sta mettendo nero su bianco nel collegato.
Per il resto c’è il progetto di massima e lo sviluppo ipotetico della struttura ipotizzato nel progetto dell’Ingegnere Tuccio D’Urso. Si prevede l’allargamento di un ampio tratto di via Ugo La Malfa, il collegamento con il raccordo autostradale con un nuovo svincolo (parzialmente già costruito con la rotonda che collega alla via Cardillo e poi alla via Lanza di Scalea), ampi parcheggi anche per pullman e un capolinea di autobus (che potrebbe diventare area di servizio per le nuove linee di tram se veramente si faranno).
Poi c’è il centro direzionale vero e proprio, una struttura avveniristica che sarà alimentata con pannelli solari, avrà un basso impatto ambientale ed energetico, insomma è pensata per essere la costruzione più moderna mai realizzata in Sicilia.
Anche sul fronte del design si tratterà di strutture avveniristiche. Al centro una grande piramide in vetro che presuntuosamente ricorda quella del Louvre. All’interno della piramide lo snodo fra le varie costruzioni che costituiranno lo spazio per gli uffici, tre grattacieli, come detto alimentati da pannelli solari sul tetto.
Ma a prescindere dalle strutture e dalla loro realizzazione bisogna prima passare dalle norme. Se l’articolo (o i due articoli) saranno approvati prima dalla giunta e poi dal Parlamento, si passerà alla fase della progettazione esecutiva e contestualmente alla fase di reperimento delle risorse attraverso una operazione finanziaria da poco meno di mezzo miliardo di euro da fare con Cassa Depositi e Prestiti o con un gruppo di banche di investimenti selezionate.
Il percorso è ancora lungo ma la speranza del governo è di arrivare entro l’anno alla fase di pubblicazione del bando. Chissà che dopo anni di discussioni la Regione non riesca ad avere il suo centro direzionale in costruzione prima della fine della legislatura
“Il via libera alla realizzazione del Centro direzionale della Regione, atteso da numerosi anni, è – dice Alessandro Aricò, capogruppo all’Ars di DiventeràBellissima – finalmente realtà grazie al governo Musumeci che lo ha fortemente voluto. Si tratterà di una grande opera infrastrutturale per Palermo, moderna e al passo con i tempi, in cui avranno sede gli assessorati e gli uffici della Regione e delle Partecipate, consentendo di raggiungere importanti obiettivi: un risparmio di decine di milioni di euro rispetto al costo degli attuali affitti, effetti positivi sulla viabilità cittadina e la razionalizzazione dei servizi forniti agli utenti. Molto importanti saranno anche le ricadute positive per le imprese e l’occupazione, con la creazione di centinaia di posti di lavoro”.
“Il Centro Direzionale della Regione si farà e si farà a Palermo ma sulla sua effettiva ubicazione e sul progetto definitivo dovrà pronunciarsi il Consiglio Comunale del capoluogo, che avrà 120 giorno dal momento della trasmissione da parte del Governo regionale – dice invece Marianna Caronia – Lo prevede il testo del “Collegato” alla finanziaria grazie a degli emendamenti che mirano a “garantire e tutelare il ruolo istituzionale del Consiglio Comunale, che il Sindaco Orlando vorrebbe invece svilire”.
L’ARS ha infatti introdotto la previsione che sulla definitiva ubicazione sia espresso il parere da parte di Sala delle Lapidi, come per tutte le varianti urbanistiche di questa portata.
“Fino ad oggi – spiega Caronia – la Regione ha interloquito correttamente ma unicamente con il Comune, in particolare con il Sindaco. Ma non è accettabile che da parte dell’amministrazione comunale non vi sia stata né la sensibiltà istituzionale né l’attenzione politica a coinvolgere il Consiglio Comunale e la Commissione Urbanistica su un progetto da circa 500 milioni di Euro, che avrà un impatto enorme sulla struttura urbanistica e sulla viabilità di una vasta zona della città. Il coinvolgimento del Consiglio Comunale è più che un atto dovuto, perché il Consiglio non può essere spettatore delle scelte di pianificazione. Non posso che ribadire l’importanza degli strumenti e delle istituzioni che danno voce ai cittadini e ai loro rappresentanti”.
“Il centro direzionale della Regione siciliana parte male e temiamo che finisca peggio” commenta,intervenendo in Aula nel corso del dibattito sul ‘ddl collegato’, il parlamentare regionale Pd Anthony Barbagallo. “La maggioranza – ha aggiunto il parlamentare regionale – non riesce a trovare un accordo neppure sull’ubicazione esatta del sito, scomparsa nella versione dell’articolo approvata. La norma, poi, non accenna neppure quali saranno le modalità di riscatto dell’immobile oppure se, diversamente, si procederà con una compensazione con altri immobili di pari valore nè, infine, si fa riferimento a come reperire le eventuali risorse economiche necessarie. Il solito pasticcio del centrodestra – ha concluso – di cui pagheranno le spese i siciliani”.
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