Dopo anni di lotta e iter burocratici lunghi e farraginosi, è iniziata stamattina la tanto attesa bonifica dall’amianto dell’ex Cotonificio Siciliano a Partanna Mondello a Palermo.
Il Dipartimento Tecnico Regionale, al termine di un complicato percorso in commissione Ambiente all’Ars, ha dato il via ai lavori e gli operai di una ditta specializzata sono già in azione.
“Dopo mesi di lavoro sinergico, – scrive su Facebook Eduardo Marchiano, presidente dell’associazione Aiace, che da anni si occupa del quartiere – si raggiunge l’ obiettivo della rimozione e della bonifica dell’ ex Cotonificio Siciliano. Una vittoria per i residenti e per il territorio. Come comunicato l’ altro giorno entro il 6 giugno, se non ci sono intoppi, non ci sarà piú AMIANTO in questo sito……!!!!!La vicenda dell’Ex cotonificio di Partanna Mondello a Palermo l’abbiamo trattata e raccontata più volte.
I lavori per la rimozione degli oltre 5 mila metri quadrati di amianto dovrebbero terminare entro il 6 giugno all’interno della struttura industriale progetatta dall’architetto Pietro Ajroldi che risale al 1952 ed è stata posta sotto sequestro dalla polizia municipale nell’estate del 2013.
Era stata proprio l’associazione senza scopo di lucro animata tra i residenti del territorio dal presidente Eduardo Marchiano, a porre per prima l’attenzione dell’opinione pubblica sulle condizioni di estremo degrado in cui si trovava l’ex Cotonificio.
Risale sempre al 2013 il progetto del Comune di Palermo che prevede, secondo quanto stabiliato in una delibera del Consiglio comunale inerente il nuovo piano di edilizia sociale, che le ex aree industriali dismesse da almeno tre anni, ovvero aree D, possano essere destinate alla costruzione di alloggi popolari. Per l’area dell’ex Cotonificio ne sarebbero previsti 378.
Un progetto che l’associazione Aiace non condivide appieno e propone di realizzazre in una parte della struttura, esempio importante di archeologia industriale, di un grande mercato coperto, sull’esempio di Amstredam e Madrid.
Quando la bonifica ultimata si aprirà quindi la questione su quale futuro riservare all”ex Cotonificio Siciliano
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