Un “sit-in” davanti alla Rai di Palermo per esprimere la propria indignazione rispetto ad un’intervista, quella fatta a Salvo Riina – figlio del boss della mafia Totò – che non è stata in alcun modo espressione del “servizio pubblico” ma una “promozione” del libro dello stesso terzogenito del capomafia.
Lo annunciano un cartello di associazioni antimafia a Palermo come in altre città italiane. Mentre ci sono città dove il sindaco sente l’esigenza di vietare alle librerie di vendere il libro, cresce l’intolleranza nei confronti della Rai
Un’iniziativa che sta prendendo slancio in tutta Italia al grido “Vespa vattene” e “Paghiamo il canone non il pizzo”, che ha già visto diverse manifestazioni di protesta. Ad aggiungere ulteriori spunti il dato che, dopo la trasmissione “Porta a Porta”, il libro di Riina jr è già andato in ristampa. “Un motivo in più di vergogna” dicono gli organizzatori.
Anche Scorta civica, il comitato di associazioni e cittadini nato su iniziativa di Salvatore Borsellino per sostenere i magistrati minacciati dalla mafia, e in particolare il pm Nino Di Matteo, si oppone a queste interviste che definisce “finte” e chiede la “radiazione o le dimissioni di quei giornalisti che si prestano a questi giochi sporchi”.
“Senza considerare, poi, – si legge in una nota – la mancanza di rispetto nei confronti di tutti i familiari vittime della mafia a causa di quelle domande mancate che hanno contribuito a dipingere la figura di un “padre amorevole” anziché del criminale assassino che ha insanguinato la nostra terra”.
Una manifestazione che si terrà alle 10 a Palermo ma anche davanti ad altre sedi Rai di altre città d’Italia.
“Un’occasione anche per promuovere la petizione (leggi qui la petizione) indirizzata ai dirigenti della Rai, – concludono gli organizzatori – rilanciata anche sa Sabina Guzzanti e che ha superato le 160.000 firme, affinché riparino a questa offesa intollerabile licenziando Vespa come si merita”.
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