Si voterà il 15 dicembre per l’elezione dei Consigli e dei Presidenti dei Liberi Consorzi dei Comuni, le ex province, ma anche per i conigli delle Città Metropolitane dove la figura apicale coincide con il sindaco del capoluogo. Lo ha annunciato il Presidente della Regione Renato Schifani ai componenti della sua maggioranza alla fine di una lunga relazione, durata oltre un’ora, sull’attività di governo in questi due anni dall’insediamento.
L’occasione è stato il vertice di maggioranza convocato per le 15,30 ma iniziato con un certo ritardo, solo poco prima delle 16,30.
Un vertice per il quale nei giorni scorsi erano state rese note le così dette regole d’ingaggio: invitati i segretari dei partiti che compongono la maggioranza e i presidenti dei gruppi Parlamentari all’Ars della coalizione ma un invito allargato ai leader di partito quando non coincidano con il segretario regionale.
E all’incontro c’erano tutti i capigruppo e i segretari. Nutrita la pattuglia del Movimento per l’Autonomia le cui pressioni per un incontro sono fra i motivi di accelerazione della convocazione del vertice, almeno pe quel che riguarda la parte più “pubblica” delle vicende interne alla maggioranza..
Oltre al segretario del partito Fabio Mancuso e all’assessore Roberto Di Mauro che di fatto sostituisce il capogruppo, si è presentato all’incontro anche il leader del Movimento, l’ex Presidente della Regione Raffaele Lombardo. Presente anche l’altro leader di partito che era atteso, ovvero, l’altro ex presidente della Regione Totò Cuffaro e fra i primi ad arrivare, oltre alla pattuglia autonomista, anche il segretario di Noi Moderati Massimo dell’Utri.
Nel dettaglio presenti per Fratelli d’Italia il capogruppo Giorgio Assenza e i due coordinatori Giampiero Cannella e Salvo Pogliese, per la Lega ci sono il commissario regionale Nino Germanà e ilo capogruppo Marianna Caronia. Per la Dc, oltre a Cuffaro. segretario regionale Stefano Cirillo e il capogruppo Carmelo Pace.
Un vertice, dunque, che sia un modo per chiarire e stabilire le priorità per andare avanti ma che arriva a 24 ore dalla chiusura del G7 di Siracusa che porterà in Sicilia anche la premier Giorgia Meloni.
I temi sono quelli noti: si parlerà di sanità e di nomine, di bilancio di previsione, di fondi comunitari, delle emergenze della Sicilia che vanno dalla siccità ai trasporti ma si parlerà anche di equilibri interni, di ruoli dei partiti, della richiesta di spazio che alcuni ritengono non sia stata opportunamente soddisfatta.