No alle tensioni ed ai giochi di palazzo, serve chiarezza. Non si può iniziare cinque anni di governo a Palermo come a Roma fra i sotterfugi, le piccole vendette trasversali e le scelte dettate dai risentimenti. Per questo è tempo di confronto aperto a Palazzo dei Normanni.
Vertice di Forza Italia all’Ars
E’ iniziato poco dopo le 18,00 il vertice di Forza Italia convocato all’Ars dal coordinatore azzurro Gianfranco Miccichè. Servirà a dettare la linea politica del partito. Presenti i dodici eletti anche se ancora non tutti proclamati, a confronto proprio con Miccichè. Ma a Palazzo c’è anche il presidente della Regione, Renato Schifani
I casi romani e le rivendicazioni palermitane
Sul piatto ci saranno sicuramente gli ‘scontri sotterranei” che maturano a Roma anche se il ‘caso Ronzulli sembra destinato a spegnersi nei rapporti capitolini. Una vicenda che, nelle scorse ore, ha offerto il fianco alle rivendicazioni palermitane.
Micciché e la scelta non ancora compiuta
Gianfranco Miccichè è e resta il coordinatore di Forza Italia nell’isola e non ha ancora scelto fra l’elezione a Palermo e quella a Roma. Così ha convocato i 12 eletti all’Ars per ricordare agli azzurri che è sempre lui a dettare la linea politica.
Le voci dopo l’assenza all’insediamento di Schifani
L’occasione è utile anche per spegnere le voci nate dopo l’insediamento del Presidente della Regione. le male lingue hanno notato che Miccichè non c’era all’insediamento di Schifani ma dal suo entourage (quello di Micciché) trapela che non ci sono rivendicazioni nei confronti del Presidente della Regione. L’assenza, ne consegue, era più l’ultimo atto dello scontro con l’uscente Nello Musumeci. Ma c’è chi, invece, dalla frangia di Forza Italia che con Miccichè ancora non riesce a ritrovarsi, fa notare che l’assenza non è stata solo fisica. Una semplice telefonata avrebbe fatto la differenza.
Il chiarimento prima di nuove trattative per la giunta
Il chiarimento in casa azzurra sembra necessario e il vertice ne fornisce l’occasione. Ma serve anche a stabilire una linea unitaria, concordata. Senza accordi chiari il presidente Schifani non intende procedere alla nomina degli assessori. Lui, garante di tutti e mediatore per natura politica, vuole partire col piede giusto ed evitare che sorgano “incompresioni”.
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