Federalberghi Sicilia partecipa ad un vertice con i giovani dell’Udc Italia nel corso del quale sono state messe sul piatto dalla Federazione le proposte avanzate al Governo per le riaperture delle attività. Alla call ha partecipato anche il Coordinatore Politico dell’Udc in Sicilia, Decio Terrana, che già mesi fa aveva richiesto lo stato di calamità naturale per il Settore Turistico Alberghiero. Federalberghi è stata rappresentata dai Presidenti Territoriali, Christian Del Bono e Giuseppe Impaglione.
Nei giorni scorsi Federalberghi Sicilia ha inviato al MiBACT una nota ufficiale manifestando il proprio disappunto sulle linee di indirizzo per la riapertura delle attività economiche prodotte dalla Conferenza delle Regioni. Secondo Del Bono, le linee guida “non appaiono del tutto in linea con quelle dell’OMS e con il Protocollo “accoglienza sicura” proposto il 27 aprile da Federalberghi, Confindustria Alberghi e Assohotel.
Gli hotel, tra l’altro, non sono mai stati chiusi da decreto ma sono stati inseriti nelle linee di indirizzo che regolamentano la riapertura delle attività. “Bisogna subito azzerare tasse, tributi e contributi sui lavoratori dipendenti; molte strutture, quest’anno, rischiano di non riaprire”, ha chiesto Federalberghi.
Secondo l’associazione di categoria, l’adozione del CIR (Codice Identificativo di Riconoscimento) da parte del Governo Siciliano potrebbe rappresentare una prima soluzione per contrastare lo squilibrio che le OTA hanno portato nel mercato alberghiero. Su questo tema, Terrana ha riferito agli albergatori che il CIR sarà inserito nel collegato della Legge di Bilancio che l’ARS Sicilia voterà nelle prossime settimane. “Mi faccio carico delle richieste di Federalberghi – ha detto – sia con il Governo Regionale che con i nostri rappresentanti nazionali; bisogna favorire misure più accettabili per tutte le strutture alberghiere. Non è possibile che tutte le responsabilità degli ospiti ricadano sugli albergatori, la Classe Politica deve essere in grado di assumersi i dovuti rischi per evitare il tracollo dell’economia del settore”.