Al Forum Palermo, tra i clienti in cerca di affari natalizi, addobbi e le festività imminenti, c’è chi non festeggia: qui si consuma l’ultimo atto di una vertenza, quella di Scarpe&Scarpe, che è iniziata nei mesi scorsi e che sta mettendo in bilico 17 posti di lavoro.
Diciassette lavoratori rischiano di andare a casa, perché la proprietà, che in Italia gestisce quasi 150 punti vendita e a Palermo un altro store al Conca d’Oro, ha comunicato che il contratto di affitto con Multi Veste Italy 4, proprietaria delle mura, termina il 31 dicembre 2023 e al momento non ci sarebbero possibilità di continuare l’attività commerciale. E dire che lo store aperto nel 2009 con l’inaugurazione della galleria, su una superficie di quasi 1500 quadrati, si è distinto come il numero 1 per fatturato in Italia.
Ora, lo spettro dei licenziamenti collettivi si allunga sul futuro di 17 famiglie. Sono quasi tutte donne le dipendenti e sono praticamente cresciute nel negozio, con contratti part-time a 24 o a 30 ore. Negli anni, hanno rinunciato a passare buona parte dei giorni di festa in famiglia per garantire l’apertura sempre, e nel periodo pre-pandemia, quando il negozio fatturava di più, gestivano 32 bancali di merce dalle 6 alle 10 del mattino per poi aprire alla vendita al grande pubblico. Sacrifici che oggi sembrano vani con le nuove prospettive e i venti di crisi. L’azienda dopo il Covid ha dichiarato concordato preventivo fallimentare ed è stata in parte acquisita da un fondo investimenti.
“Noi oggi abbiamo ricevuto la vetrofania dei saldi – dicono i lavoratori – una beffa: sospettiamo che l’azienda voglia fare le prime battute dei saldi sulla pelle del personale che poi sarà mandato a casa”. C’è una commessa che ha 4 figli e teme di rimanere senza stipendio, un’altra che invece si sta pagando gli studi per laurearsi proprio con quei circa 1000 euro al mese. C’è chi porta a casa buona parte del budget familiare, in tanti sono monoreddito, come un’addetta alle vendite il cui marito è stagionale ed è impegnato solo sei mesi all’anno.
“Sono entrata a 27 anni in azienda e pensavo di esser tutelata – fa eco un’altra – ma dopo il Covid tutto è cambiato. Ho fatto un mutuo per una casa nei pressi del lavoro e ora che faccio?”. Sono 34 i dipendenti al momento ma solo alcuni dei 17 futuri esuberi del Forum sarebbero poi impiegati nell’altro punto vendita palermitano, al Conca d’Oro. Qui il contratto di affitto scade nel 2027. Un terzo store al centro commerciale La Torre è stato chiuso nel 2021. L’azienda ha proposto la mobilità sul territorio nazionale. “Con i nostri stipendi – dicono i lavoratori – è impossibile accettare”.
Giovanni Felice, presidente di Confimprese Palermo, ha incontrato ieri commessi per esprimere la sua solidarietà. “Oggi sono qui solo per solidarizzare con loro– dice Felice – mi immedesimo nel loro stato d’animo, nell’ansia e nella preoccupazione di chi vede cambiare il proprio destino da un giorno all’altro. Ho promesso a me stesso di fare tutto quanto è in mio potere per evitare, nei limiti del possibile, dei licenziamenti incomprensibili dal punto di vista commerciale ed imprenditoriale”.
All’incontro, su invito di Giovanni Felice, hanno partecipato Giuliano Forzinetti, assessore alle Attività produttive, e Dario Chinnici, consigliere comunale.
Ha spiegato Forzinetti: “La proprietà del negozio ha interesse a rimanere a Palermo e me lo ha esternato. Vorrebbe investire però su una superfice di vendita di 1200 metri quadrati, assumendo lo stesso personale del negozio al Forum, anche fuori dai centri commerciali. La location potrebbe anche essere in via Roma, una delle strade proposte. C’è un emendamento entro fine anno che dovrebbe essere inserito in finanziaria per l’aumento della superficie autorizzabile dei negozi e supermercati nel centro storico, fino a 750 metri quadrati. Inoltre, come Comune di Palermo, stiamo lavorando ad una procedura di articolo 5, che potrebbe essere attiva già dall’inizio del prossimo anno”.
“Ho riposto all’invito del presidente di Confimprese Palermo Giovanni Felice – ha dichiarato il consigliere comunale Dario Chinnici – perché il mantenimento dei livelli occupazionali è una priorità per la nostra amministrazione. Ho voluto esprimere personalmente la mia solidarietà e vicinanza alle lavoratrici e ai lavoratori di Scarpe&Scarpe – ha concluso – e ho promesso loro il mio impegno personale per trovare idonee soluzioni alla vertenza che evitino inspiegabili licenziamenti”.