“Le organizzazioni sindacali e la Rsu tuttavia non concordano sulla proposta di ampliamento del numero di operatori da stabilizzare a sole 52 unità e richiedono il prospetto della massa finanziaria disponibile per tutti i profili professionali con la specifica di quanto previsto per singolo profilo in ragione della “mission aziendale”.
Le organizzazioni sindacali quindi indicono una riunione straordinaria della Rsu per decidere le ulteriori iniziative finalizzate alla risoluzione della controversia e mantengono lo stato di agitazione, riservandosi di rappresentare al prefetto di Palermo gli eventuali disagi conseguenti ad un mancato accoglimento delle giuste rivendicazioni dei lavoratori”. Lo dicono i sindacati Cgil, Cisl, Uil, Fials, Nursind, Nursing Up più le Rsu in merito alla vertenza degli operatori sanitari nell’azienda Civico di Palermo.
“Esprimiamo apprezzamento per la tempestività con la quale è stata data attenzione alle istanze dei lavoratori durante l’assemblea del personale che si è tenuta neanche 24 ore prima ed accolgono il rinnovo a 150 ore mensili per tutti gli operatori socio sanitari non aventi diritto alla stabilizzazione pur chiedendo l’estensione dello stesso a 6 mesi, anziché 3 – aggiungono – Viene anche registrata con favore la procedura per cambio di qualifica per gli Oss a tempo indeterminato che ne faranno domanda, pur nei limiti di discrezionalità che prevede la normativa regionale”.
I bagni non sono funzionanti, negli uffici ci sono muffa e umidità. Queste sono le condizioni in cui lavorano i dipendenti al Comune di Carini. Lavoratori che per lo più sono in part-time da 30 anni, in un’amministrazione cittadina in cui le progressioni di carriera sono bloccate e la contrattazione decentrata non è stata ancora avviata. “Si registra una situazione di forte criticità – dichiarano le Rsu comunali e la responsabile territoriale della Cisl Fp Palermo Trapani, Rosa Ciambra – tale da richiedere interventi urgenti da parte dell’amministrazione comunale”. Ciò è quanto emerso nel corso dell’assemblea sindacale indetta dalla Cisl Fp, in cui è stata ribadita la necessità di trasformare i contratti part-time in full-time “per ottenere finalmente condizioni di lavoro e salari dignitosi, oltre a migliori prospettive di avanzamento professionale”.
“Dopo oltre trent’anni di servizio, molti dipendenti comunali sono costretti a vivere con un salario misero e senza la possibilità di miglioramento – hanno sottolineato le Rsu e Ciambra – nonostante l’amministrazione abbia assunto nuovo personale a tempo pieno, le richieste dei lavoratori sono rimaste senza risposta, creando disparità e malcontento”. Fra i punti emersi durante l’assemblea, anche il blocco delle progressioni di carriera del personale, il ritardo nella contrattazione decentrata e le precarie condizioni strutturali degli uffici che “compromettono il benessere del personale e la qualità dei servizi resi al cittadino”.
“Mancano le relazioni sindacali fra l’amministrazione e le parti sociali – affermano Ciambra e le Rsu – vengono ignorate le legittime necessità dei lavoratori. Confidiamo che si comprenda l’importanza del personale nella macchina comunale e che si convochi prima possibile il sindacato. Abbiamo indetto una nuova assemblea per il prossimo 12 novembre, qualora l’incontro non porti a soluzioni concrete, i lavoratori sono pronti a intraprendere tutte le iniziative sindacali più forti per rivendicare i propri diritti e la propria dignità”.