Si è svolto ieri il secondo incontro, a livello territoriale, tra le organizzazioni sindacali e l’azienda Nh in merito alla scelta aziendale di chiudere l’albergo palermitano, così come dichiarato dalla stessa azienda nella procedura di mobilità nazionale avviata lo scorso 8 marzo e motivata da una fatturazione tra le più basse in Europa, in particolare nei periodi di cosiddetta bassa stagione.
NH, accogliendo la richiesta delle OO.SS. di prevedere misure alternative alla chiusura della struttura ricettiva di corso Foro Umberto I, ha avanzato una proposta le cui condizioni sono inaccettabili.
E’ stato proposto, infatti, di tenere la struttura alberghiera aperta per soli sei mesi l’anno, trasformando i contratti dei lavoratori a tempo determinato, dichiarando, inoltre, la necessità di revisione dell’organico nei reparti cucina, sala e manutenzione, per un’ulteriore riduzione.
La controproposta della Filcams Cgil Palermo, per scongiurare il licenziamento dei 25 dipendenti o il loro mutamento di status da lavoratori a tempo indeterminato a lavoratori precari, nonostante un’importante anzianità di servizio, è stata quella di rendersi disponibili al raggiungimento di un accordo che preveda l’apertura della struttura, nella bassa stagione, con una pianta organica particolarmente ridotta, al fine di procedere, in quei periodi, allo smaltimento delle ferie, permessi o al ricorso al Fondo di Integrazione Salariale.
Apertura dell’organizzazione sindacale anche, eventualmente, alla trasformazione dell’albergo in stagionale, ma con il mantenimento dei contratti a tempo indeterminato per i dipendenti, facendo ricorso, ad esempio, al part time verticale.
“ Riteniamo che il basso fatturato dichiarato dall’azienda sia dovuto esclusivamente alla mancanza di strategie commerciali. – dichiara Laura Di Martino, segretario provinciale Filcams Cgil Palermo – La crisi, inoltre, può essere gestita con il ricorso alla cassa integrazione, argomento che verrà approfondito nel corso del prossimo incontro nazionale, previsto per lunedì 18. Non è escluso che, in coincidenza con questo appuntamento, realizzeremo azioni di protesta sul territorio per chiedere proposte serie per la salvaguardia dei livelli occupazionali. Per noi, inoltre, è esclusa qualsiasi revisione dell’organico.”
Rimanendo in tema di strutture alberghiere, sebbene siano state regolate le posizioni dei lavoratori dell’Hotel Posta, non rientra ancora la situazione al Massimo Plaza, per il quale si è in attesa da parte dell’azienda della data per discutere delle spettanze dovute ai dipendenti, ovvero tredicesima e mensilità di febbraio e marzo.
“Siamo consapevoli delle difficoltà, soprattutto in termini di liquidità, che l’azienda registra nei periodi di bassa stagione, nonché della volontà della stessa a regolarizzare le posizioni approfittando del maggior fatturato che si registra, invece, nei periodi di alta stagione. – prosegue Di Martino – Ma riteniamo utile ed indispensabile una collaborazione tra le parti, finalizzata ad una maggiore garanzia e tutela dei lavoratori e dell’attività dell’azienda stessa, motivo per cui sollecitiamo la realizzazione dell’incontro sindacale, fondamentale per l’individuazione di soluzioni condivise”.
Spiragli per i quattro lavoratori dell’Eurostar Centrale Palace Hotel, per i quali l’azienda aveva proceduto con il licenziamento individuale per la soppressione del servizio di facchinaggio. All’incontro all’ufficio provinciale del lavoro, la Filcams Cgil Palermo ha dimostrato, con carte alla mano, che i lavoratori svolgono anche altre mansioni da quelle del servizio facchinaggio e dopo ampia discussione sembra vicino un accordo che vedrà, a fronte di una momentanea riduzione delle ore lavorative in essere, la salvaguardia dei quattro livelli occupazionali. “Siamo soddisfatti dell’esito dell’incontro. -conclude Laura Di Martino – L’azienda ha preso in considerazioni le nostre proposte, dimostrando apertura per il ritiro dei licenziamenti con la conseguente revisione delle ore e delle mansioni dei lavoratori coinvolti. Il 26 aprile torneremo all’ufficio provinciale del lavoro per firmare l’eventuale accordo.”
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