Adesso comincia a registrarsi un clima di ottimismo sulla vertenza tra Covisian e Almaviva. Oggi nuovo incontro tra le parti e le istituzioni con il ministero del Lavoro per proseguire il tavolo di concertazione mirato nel tentativo di salvare quanti più posti di lavoro. L’amministrazione comunale di Palermo ha dato un giudizio positivo a questo nuovo faccia a faccia: “Il tavolo ministeriale per la vertenza Covisian-Almaviva, avviato ieri dal ministro del Lavoro Andrea Orlando, è proseguito anche oggi in un confronto teso a verificare le condizioni contrattuali e le tempistiche sulle quali rimodulare i contenuti dell’accordo di ottobre scorso”, hanno detto il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore Giovanna Marano che hanno partecipato al tavolo ministeriale.
Buone prospettive
“Le condizioni ad oggi – proseguono Orlando e Marano – prospettano di salvaguardare l’occupazione per oltre 500 lavoratrici e lavoratori coinvolti. Il clima di dialogo costruttivo registrato, sia ieri che oggi, restituisce fiducia in direzione di una soluzione che possa salvaguardare l’occupazione e riconoscere il valore delle lavoratrici e dei lavoratori che per decenni hanno curato e garantito ad Alitalia (oggi Ita, ndr) un servizio di grande qualità. Ci auguriamo che giovedì prossimo questo stesso tavolo raggiunga il traguardo: una soluzione positiva e significativa per l’intero settore dei call center della nostra città”.
Un mese fa meno certezze e tante polemiche
Il mese scorso il clima era tutt’altro che cordiale. Ci fu un primo tavolo ministeriale per provare a risolvere il rischio licenziamento dei 543 dipendenti del call center di Ita, dato in commessa a Covisian ma in scadenza e non rinnovata. In quella fase, però, non era stata data alcuna soluzione. Si parlava di salvare all’incirca il 50% di quel personale. La questione riguarda 221 lavoratori di Covisian che dall’1 maggio sono sostanzialmente senza occupazione dopo il dietrofront di Ita Airways sulla commessa e di 322 di Almaviva in cassa integrazione a zero ore e che avrebbero dovuto essere riassunti entro il 2023.
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