Lo ha annunciato il viceministro Alessandra Todde

Vertenza Blutec, il tavolo col Mise si farà il 9 settembre in presenza a Termini Imerese

  • Il viceministro allo Sviluppo Economico “Diverse ipotesi di rilancio ma bisogna trovare chi possa investire”
  • E convoca per il 9 settembre il tavolo col Mise in presenza a Termini per discutere il futuro del sito industriale
  • “Fiduciosa nel fatto che si cercherà un percorso di valorizzazione del territorio”
  • “In Sicilia servono progetti, non fondi”

Anche il futuro dello stabilimento di Termini Imerese tra gli argomenti dell’incontro con i sindaci dei territori che hanno subito danni a causa degli incendi. Il viceministro dello Sviluppo Economico, Alessandra Todde, intervenuta a Palermo, ha infatti parlato della situazione.

E dopo aver parlato con i due sindacalisti della vertenza Blutec, ed ha annunciato la convocazione in presenza del tavolo Blutec previsto per il 9 settembre a Termini Imerese. L’incontro, previsto per la stessa data ma in videoconferenza, servirà a discutere il futuro del sito industriale.

“Ho deciso di fare il tavolo Blutec direttamente in Sicilia a Termini Imerese perché credo sia giusto dare tutte le risposte necessarie ai lavoratori. Lavoreremo per un percorso che cercherà di valorizzare il territorio. Io sono concreta, non sono abituata ad illudere nessuno. E’ un percorso lungo, difficile che va chiaramente portato avanti. Ma siamo pronti a prendere in considerazione e incentivare tutte le proposte serie”.

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“Diverse ipotesi per il rilancio”

“Ipotesi sul tavolo per il rilancio dello stabilimento di Termini Imerese ce ne sono diverse – ha sottolineato Todde – il tema è trovare chi all’interno di queste proposte abbia le spalle sufficientemente larghe per poter fare degli investimenti. Imprenditori con i soldi dello Stato ne abbiamo visti sin troppi. Io sono fiduciosa che ci sarà un percorso che cercherà di valorizzare il territorio”.

“Percorso lungo e difficile ma va portato avanti”

“È un percorso lungo, difficile che va chiaramente portato avanti – ha continuato il viceministro – ma quello che è importante in questo momento è capire che ci sono dei passi da fare, capire che bisogna portare al tavolo chi può fare degli investimenti strutturali e non mantenere delle situazioni che in questo momento stanno ritardando il percorso di ripartenza del sito”.

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“Sicilia non ha problemi di fondi, ma di programmazione”

Il viceministro dello Sviluppo Economico ha inoltre osservato: “La Sicilia come altre regioni di Italia non ha problemi di fondi, ma di programmazione e progetti. Per fare in modo che la Sicilia si sviluppi bisogna identificare quelle che sono le direttrici fondanti di questo sviluppo, quali sono le filiere strategiche e quali sono le attività che vanno salvaguardate. Voi ne avete moltissime che sono di eccellenza possono essere portate avanti. Invece che disperdere le risorse bisogna puntare queste filiere e fare in modo che diventino concorrenziali e portino la Sicilia avanti”.

“Problema di trasformazione, sistema deve rispondere”

“Nei fondi europei – ha aggiunto il viceministro – ci sono stanziamenti importanti relativi alle filiere sull’agricoltura e alla transizione ecologiche. Noi siamo qua per fare sistema. Non c’è solo un problema legato all’agricoltura o all’allevamento. C’è un problema di trasformazione, di sistema che viene impattato da questi eventi e come sistema si deve rispondere”.

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