A Palermo i lavoratori di Almaviva sono scesi in piazza dopo che l’azienda ha annunciato 1.600 esuberi nella sede del capoluogo siciliano.

Al corteo hanno preso parte il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore al Lavoro Giovanna Marano. “Non voglio neanche pensare – ha detto Orlando – a cosa possa succedere ed è la ragione per la quale noi oggi siamo qui, insieme ai lavoratori, per dire che Palermo è una città di riferimento in Italia nel settore dei call center. Non si può consentire, nell’indifferenza degli organi regionali e nazionali, che questo accada. Abbiamo chiesto l’intervento forte da parte del governo nazionale e ci auguriamo che anche la Regione sia accanto a noi nel formulare questa richiesta, perché occorre fare un tavolo nazionale sulla vertenza di Palermo”.

Per il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo, che ha partecipato alla manifestazione, “se l’azienda vuole fare sul serio, noi faremo sul serio più di loro. Palermo non si può assolutamente permettere di perdere 1.600 posti di lavoro e l’azienda non può permettersi di licenziare 1.600 persone che hanno fatto tanti sacrifici in questi anni e hanno perso parte del loro salario perché hanno investito in questo lavoro. Abbiamo fatto tanti accordi in questi anni. Nel momento in cui l’azienda avrebbe dovuto dare qualcosa, ecco che arrivano le lettere di licenziamento. Noi questo non lo tollereremo”.

“Siamo qui assieme alle lavoratrici e ai lavoratori del call center Almaviva – aggiunge Campo – E nei prossimi giorni faremo partecipare anche le altre categorie, assieme a Cgil, Cisl e Uil, perché questa non è solo la vertenza di Almaviva ma è la vertenza del lavoro”.

Perdere 1600 posti di lavoro sarebbe per la città di Palermo una vera e propria piaga sociale, bisogna fare di tutto affinché Almaviva non proceda con gli esuberi dichiarati, siamo a fianco dei lavoratori e rilanciamo il loro appello affinché intervengano subito i governi regionale e nazionale”. Cosi Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani interviene sulla vertenza Almaviva nel giorno del sit in unitario di protesta dei lavoratori.

Come ribadito nei giorni scorsi dalla segretaria generale Cisl nazionale Annamaria Furlan: “Tutti i lavoratori dei call center meritano più rispetto e considerazione da parte delle aziende del settore. Ci opporremo insieme ai nostri sindacati di categoria ai tagli di organico di Almaviva a Palermo ed in tutti gli altri siti. Occorre un vero tavolo di confronto al Mise e la giusta attenzione da parte del Governo per impedire la chiusura o lo spostamento delle attività”.

“La città – aggiunge La Piana – non solo non può perdere tutti questi posti di lavoratrici e lavoratori che hanno costruito la loro vita in Almaviva e che adesso nella nostra terra non avrebbero alternative, ma non può veder morire un settore quello dei call center che in passato l’ha vista protagonista a livello nazionale come sede scelta da diverse aziende. Siamo ad un punto cruciale della vertenza in cui si decidono le sorti del sito di Palermo, si intervenga subito, il governo nazionale convochi il tavolo ministeriale per ridare una speranza a tutte queste famiglie” conclude il segretario generale Cisl Palermo Trapani.

Il governo nazionale si dia una svegliata: 1600 lavoratori Almaviva hanno bisogno di risposte certe e nell’immediato. Palermo non può permettersi di perdere un capitale umano così importante e il Partito Democratico, ancora una volta, oggi è sceso in piazza al fianco dei lavoratori nel silenzio assordante del ministro Di Maio, troppo occupato a litigare con Salvini per occuparsi delle emergenze siciliane”. Lo dice il capogruppo del Pd al consiglio comunale di Palermo, Dario Chinnici, che oggi ha partecipato alla manifestazione dei lavoratori Almaviva.

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