- Alta l’adesione (80%) al primo giorno di sciopero degli addetti al servizio clienti di Alitalia
- Le parti sociali chiedono chiarezza sul bando di gara per il nuovo customer service
- “Ita tranquillizza su applicazione clausola sociale e rischio delocalizzazione, ma renda pubblico il bando di gara”
Alta l’adesione allo sciopero degli addetti all’assistenza clienti Alitalia. Secondo quanto comunicato dai sindacati Slc-Fistel-Uilcom, la prima giornata di sciopero indetto dalle sigle nazionali per protestare contro il bando di gara di Ita per il customer service ha registrato una percentuale dell’80% di partecipazione. Il servizio clienti è in gestione da Almaviva e, solo a Palermo, 570 persone sono a rischio di perdere il posto di lavoro.
Bando “senza garanzie”
Nella nota sindacale si leggono i perché dell’azione di protesta. “La mobilitazione nasce dall’assenza nel bando di specifiche garanzie di continuità occupazionale per le oltre 600 persone che oggi garantiscono il servizio per Alitalia; servizio che da metà ottobre andrà garantito per la nuova compagnia ITA. Abbiamo letto nei giorni scorsi un comunicato stampa di ITA che tende a tranquillizzare circa l’applicazione della clausola sociale e sul rischio di delocalizzazione”.
Le parti sociali chiedono chiarezza
“Bene – continua il comunicato di Slc-Fistel-Uilcom – ne siamo compiaciuti ma a questo punto urge chiarezza: ITA renda pubblico il bando di gara e, soprattutto, all’indomani della chiusura della partecipazione alla nuova gara si impegni a convocare subito un tavolo di confronto per gestire una vicenda delicatissima dal punto di vista occupazionale”.
Continua la mobilitazione
“Nel frattempo – fanno sapere i sindacati – nei prossimi giorni, continuerà la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori che da 20 anni assicurano un servizio di prim’ordine alla ‘compagnia di bandiera’. Per parte nostra ci aspettiamo a questo punto che dopo le generiche rassicurazioni il management di ITA passi ai fatti e convochi le parti”.
Palazzotto, a rischio 570 posti ad Almaviva
“I 570 posti di lavoro di Almaviva a Palermo sono nuovamente a rischio. Ita-Italia trasporto aereo, subentrata ad Alitalia ha deciso di mettere a bando il servizio di call center svolto da Almaviva. Un bando ovviamente al massimo ribasso. Ita si sta comportando come molti aziende private che non mancano di prendere e pretendere denaro e benefit dallo Stato ma che poi si tirano indietro quando è il momento di restituire qualcosa alla collettività”. Lo scrive su Facebook il deputato siciliano di LeU Erasmo Palazzotto.
“Perdere 570 posti di lavoro a Palermo e altri 50 circa a Rende, in Calabria – prosegue – sarebbe un disastro economico e sociale per centinaia di famiglie. Il Governo deve sospendere la gara”.
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