Sono 122 gli aspiranti consiglieri comunali del M5S di Palermo. Si tratta delle persone che hanno presentato la propria proposta di candidatura nel movimento. L’età media è 43 anni e ci sono ingegneri, architetti, medici, studenti, giornalisti, laureati in cerca di occupazione, impiegati, pensionati.
Entro la prossima settimana i deputati nazionali termineranno l’esame, dal punto di vista formale, della documentazione pervenuta per verificare che gli aspiranti candidati siano in possesso dei requisiti richiesti dai pentastellati (assenza di condanne penali, non avere partecipato in passato ad elezioni in liste concorrenti col M5S, essere iscritti al M5S almeno dal 30 giugno del 2016), poi, a settembre, scatterà la fase due, con una doppia votazione on line su “Rousseau”, il sistema operativo del Movimento 5 stelle, da cui verranno fuori, prima il lotto dei 40 candidati al consiglio comunale, e, successivamente, il nome del candidato sindaco.
“Questo nome – dice Riccardo Nuti, delegato alla raccolta della documentazione – verrà fuori dalla seconda votazione on line, tra coloro che al primo turno avranno riportato il maggior numero di voti”.
“Il sistema adottato – sottolinea Nuti – è sicuramente rivoluzionario e imparziale, lontanissimo dalle logiche clientelari e di appartenenza dei partiti e sempre più vicino alla gente. A tutti è stata data la possibilità di contribuire a costruire il futuro della città di Palermo, cosa impensabile nei partiti, dove tutto viene deciso nel chiuso delle segreterie politiche, in base ai pacchetti di voti che ognuno possiede o in base a scambi di favori. Non verrà tolto spazio alla meritocrazia: i candidati dovranno infatti conquistarsi i voti on line sulla base della propria presentazione, tramite un video, e grazie al ‘peso’ del proprio curriculum. Tutto sarà caricato in rete prima del voto, per dare la possibilità agli iscritti certificati al M5S residenti a Palermo di esprimere una preferenza motivata e ragionata”.
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