Decine di rose e gigli le avvolgono i piedi, da un lato porta un teschio come “memento mori”, dall’altro un crocifisso. E’ l’ultimo capolavoro, in ordine di tempo, del maestro Giuseppe Bennardo. Una scultura la sua, raffigurante la “Santuzza“, realizzata in occasione dell’anno giubilare.
Amore e devozione verso la patrona della città di Palermo, conosciuta in ogni angolo del mondo e adorata soprattutto dai cittadini palermitani.

“Nessuno mi ha commissionato la realizzazione della scultura di Santa Rosalia – ha dichiarato Bennardo – essendo sempre stato vicino alla Santa in termini di religiosità e vicinanza ho sentito il bisogno di realizzare una scultura in terracotta”. Una scultura la cui cottura è stata eseguita dal centro “Endo-fap” di Palermo.

La scultura di Santa Rosalia

Un’opera creata partendo dal tema “Santa Rosalia attraversa il monte delle Rose”. Secondo la leggenda che vede protagonista la patrona di Palermo, viene narrato, che durante il suo cammino verso l’eremo di Santo Stefano Quisquina, la santa si fosse recata nel bosco delle rose, luogo che conosceva bene poiché, a volte, si ritirava sul monte per condurre una vita appartata.

“Fin da ragazzo sono stato legato alla Santa – racconta il maestro – ricordo che spesso con i miei amici facevamo l’acchianata a piedi, organizzata dalla chiesa, in segno di devozione”. Un omaggio, mosso da un profondo sentimento di adorazione, che evoca un viaggio simbolico da Palermo ad Agrigento.

Il maestro Bennardo attraverso le sue opere

Giuseppe Bennardo è noto per le sue opere che stanno sul territorio. Qui ne ricordiamo solo le ultime. Per l’appuntamento più importante dell’anno liturgico per i cattolici, la Pasqua, le cui celebrazioni sono entrate nel vivo con il Giovedì santo, la giornata tradizionalmente dedicata alla visita dei sepolcri e degli orti, sono tornate anche le meravigliose opere del maestro Giuseppe Bennardo, creatore di famosissimi presepi e non solo.

La chiesa di Santa Maria La Nova, nel centro storico di Palermo, precisamente in piazza San Giacomo La Marina (la stessa che ha ospitato la trentaseiesima edizione di “Presepe in piazza”), ha ospitato la scultura del maestro, chiamata “Ultima Cena”, realizzata su una struttura in legno, con i personaggi in terracotta, vestiti di stoffa. La scultura è stata collocata davanti l’altare principale, con l’addobbo floreale, con la benedizione del parrocco, Padre Pietro Scaduto.

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