Un’Europa più forte nelle sue istituzioni ma che guardi ai diritti dei più deboli e ai diritti in generale. Una Europa solidale e una particolare attenzione ai temi comuni di tutti gli stati. Dopo dieci anni da parlamentare europea Caterina Chinnici rinnova la sua ricetta e la declina guardando ai prossimi anni. Lo fa a Talk Sicilia speciale elezioni raccontando la sua idea

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Quale Europa immaginare per domani?

Bisogna immaginare un’Europa solida sullo scenario geopolitico, stiamo attraversando un momento in cui ci sono molte crisi. Occorre un’Unione europea politicamente forte e compatta al suo interno, che possa affacciarsi sullo scenario internazionale esterno in maniera forte, lavorare per la pace e continuare a portare avanti quel processo di integrazione europea. Io sono al Parlamento già da dieci anni, ho fatto due mandati, il motto del Parlamento è uniti nella diversità e allora ecco questa unione va sempre più consolidata.

Più Europa o meno Europa?

Sicuramente un’Europa più forte di fronte alle sfide che ci attendono: dobbiamo confrontarci con il tema ambientale, quello delle nuove energie, il lavoro, l’intelligenza artificiale che ogni giorno avanza che ci dà delle nuove possibilità ma sicuramente crea non pochi problemi. E allora è impensabile che un Paese da solo possa confrontarsi con quelle che sono le grandi potenze, non mi riferisco soltanto agli Stati Uniti d’America o alla Russia, ma ci sono anche il Brasile, l’India, il Sudafrica. E allora un solo Paese non può da solo confrontarsi sui mercati e su tanti altri settori con le grandi potenze. Quindi è importante che ci sia una Unione europea solida.

L’Europa si è dimenticata del Mediterreaneo

Un tema importantissimo che andrà posto al centro dell’agenda europea e sarà compito dei parlamentari che vengono proprio dalla circoscrizione isole. Per la nostra posizione geografica potremmo e dovremmo essere un hub per sviluppare le nuove energie. Il che significa dare lavoro, dare opportunità di sviluppo all’intero del territorio. Sarà sicuramente un impegno che i parlamentari che verranno dalla circoscrizione delle isole, in particolare dalla Sicilia, dovranno portare avanti.

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Quando parliamo di Mediterraneo è inevitabile dover affrontare il tema delle migrazioni

Un tema che io ho affrontato già fin dall’inizio del mio percorso nel Parlamento europeo. Ricordiamo purtroppo le tragedie che ci sono state in quegli anni, tanti morti nel Mar Mediterraneo. Si è faticato veramente tanto a sollecitare quella solidarietà e quella responsabilità da parte degli altri Paesi europei.

Quando si parla dei migranti e in generale dell’accoglienza, c’è un altro grande tema che emerge: quello dei diritti dei più deboli

Su questo tema ho lavorato tanto già fin dall’inizio del 2014, affrontando tante tematiche tra cui quella dei minori migranti. Poi abbiamo trattato il tema della povertà infantile, il tema della violenza sui minori e da ultimo, in questa legislatura, nell’ambito delle norme volte a regolamentare l’utilizzo di internet dell’intelligenza artificiale, abbiamo inserito delle misure per tutelare, per proteggere i bambini rispetto ai rischi cui vanno incontro navigando su internet.

Come si può riportare nei territori quell’Europa che oggi viene vista così lontana?

Nella lista compilata dal segretario nazionale di Forza Italia Antonio Tajani ci sono soltanto candidati delle isole e questo è già un segnale molto importante di attenzione e di avvicinamento, se così possiamo dire, ai territori. Vero, l’Europa viene vissuta un po’ come lontana, ma l’impegno che ci deve essere da chi andrà a rappresentare il proprio territorio in Europa deve essere esattamente questo. Necessario portare il proprio territorio, nel mio caso Sicilia e Sardegna, al centro dell’attenzione delle politiche europee e poi però e portare le iniziative e le opportunità europee sul proprio territorio.