Ricordata in Sicilia la strage di Nassirya avvenuta ormai vent’anni fa in Iraq fra l’undici e il dodici novembre 2003. In occasione delle celebrazioni per l’anniversario il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani ha deposto una corona di alloro ai piedi della lapide dedicata ai caduti militari e civili che si trova a Palazzo d’Orléans.
Nell’attentato morirono 28 italiani, di cui 17 militari. Fra di loro il vicebrigadiere Domenico Intravaia, originario di Monreale dove ancora vive la sua famiglia, la moglie Liliana, i figli Alessia e Marco, quest’ultimo presidente del Consiglio Comunale e deputato regionale, e i tre nipotini.
“La memoria di chi ha dato la vita per il nostro Paese – ha detto il governatore – non appartiene alle forze armate, né alle istituzioni, né ad una parte politica, ma è patrimonio indissolubile dell’intera collettività e per questo va coltivata sempre. A 20 anni di distanza da quel 12 novembre 2003, è ancora vivido il ricordo degli italiani caduti in Iraq e il nostro pensiero va in particolare ai caduti siciliani: Giovanni Cavallaro, Giuseppe Coletta, Emanuele Ferraro, Ivan Ghitti, Domenico Intravaia, Horacio Majorana e Alfio Ragazzi. I loro nomi rimarranno per sempre nel cuore di tutti noi per la dedizione e il senso del dovere profuso in una missione di pace che li ha strappati alla vita e all’affetto dei loro cari. E proprio a loro, a chi è rimasto, dico che in questi anni ho sempre apprezzato la compostezza con cui hanno vissuto il loro dolore”.
Nel corso della commemorazione per la “Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace”, a cui hanno partecipato autorità civili e militari, associazioni combattentistiche e d’arma, oltre ad alcuni familiari delle vittime, è stato suonato il Silenzio di ordinanza in onore di tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita nelle numerose missioni di pace condotte dall’Italia.
“Ricordo con commozione – ha aggiunto Schifani – il giorno del quinto anniversario dell’attentato, nel 2008, quando il Senato, di cui ero presidente, ha intitolato la Sala delle conferenze stampa di Palazzo Madama “A tutti gli italiani caduti nel corso dell’operazione Antica Babilonia”. Costruire la pace nei territori di guerra è un gesto nobile e rappresenta l’identità del nostro Paese ma, proprio in questo particolare momento storico, dobbiamo essere sempre più consapevoli che significa anche rischiare la vita in prima persona. E per questo, dobbiamo essere sempre grati alle nostre forze armate”.
“L’esempio degli italiani valorosi uccisi a Nassiriya non deve mai essere dimenticato. Erano uomini che amavano la propria Nazione e che hanno messo a repentaglio la loro vita per gli ideali della pace e della Patria. A loro va il mio ringraziamento: il loro sacrificio dovrebbe rendere orgoglioso ogni italiano” ha dichiarato Carolina Varchi, deputato palermitano di Fratelli d’Italia che ha preso parte alla commemorazione della strage.
“Dietro ogni nome – aggiunge – c’è una storia che tutti noi abbiamo il dovere di mantenere viva nei ricordi degli italiani. Ai familiari, agli amici a chi ha avuto l’onore di conoscere i nostri eroi, il mio cordoglio e l’impegno a fare tutto il possibile – conclude Varchi – perché non vengano mai dimenticati il loro nome e il loro esempio”.