È stato ricordato questa mattina, a 20 anni dalla sua morte, Filippo Basile, capo del personale dell’assessorato all’Agricoltura, assassinato il 5 luglio del 1999 in pieno giorno con tre colpi di pistola. Mandante dell’uccisione fu un ex dipendente, Nino Sprio , già condannato per truffa e  licenziato grazie al procedimento istruito da Filippo  Basile.

“Filippo Basile era un funzionario irreprensibile che aveva fatto del rispetto delle regole e del senso delle istituzioni la sua ragione di vita. La sua condotta morale è stata interrotta soltanto dal piombo di chi invece aveva nutrito la propria attitudine criminale annidandosi all’interno delle sacche dell’illegalità presenti nella Pubblica amministrazione”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, in occasione del ventesimo anniversario dell’uccisione di Filippo Basile, capo del personale dell’assessorato regionale all’Agricoltura.

La collaborazione fra Pino Apprendi, allora vice presidente del Consiglio Comunale di Palermo e Sergio Infuso presidente dell’associazione per la pace e contro la mafia, ha fatto si che sul luogo del vile assassinio si realizzasse una villetta che è diventato luogo di memoria, dove tutti gli anni il funzionario regionale viene ricordato.

“Basile – continua il governatore – non piegò lo sguardo di fronte alla protervia della disonestà e non girò la testa davanti al malaffare. Nel ventesimo anniversario del suo sacrificio, niente e nessuno potrà lenire il dolore dei familiari, ma possiamo certamente trasmettere la consapevolezza che il suo nome è oggi più che mai un esempio per tutti i siciliani onesti”.

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