Ha suscitato un vespaio di polemiche, e sta ancora tenendo banco, quanto accaduto tra Antonello Venditti e la fan con disabilità che l’artista ha attaccato.

L’opinione pubblica si è divisa, come prevedibile, tra colpevolisti e innocentisti, tra chi accusa, anche con insulti e senza riserva alcuna, l’artista di non essere attento e sensibile e chi sostiene invece che la sua reazione non poteva essere diversa, che è stato in qualche modo spiazzato dalla situazione.

“Quello che è successo non può non essere considerato spiacevole, sia per Venditti che per la ragazza, ma si è persa l’occasione di instaurare un dibattito proficuo e scevro da luoghi comuni sulle disabilità, sul modo in cui ci confrontiamo con persone che ancora oggi la società vede spesso come un peso, e non come ricchezza e risorsa, perché hanno tanto da dare e possono farci comprendere cose che spesso sfuggono”.
A dirlo è l’avvocato siciliano Salvatore Costa, civilista esperto dei diritti delle persone con disabilità, delle quali si occupa da oltre 10 anni.

L’antefatto alle polemiche

Ma cosa ha suscitato le polemiche contro Venditti? Durante il suo concerto del 25 agosto, a Barletta, il cantautore romano ha scimmiottato una ragazza disabile che aveva parlato in maniera incomprensibile dalle prime file mentre lui stava raccontando una storia.
I video girati dal pubblico, e diffusi sui social, mostrano Venditti visibilmente irritato dalle interruzioni, che imita la voce della ragazza con tono derisorio e dice: “Vieni qua dai, vediamo se c’hai il coraggio…stronzo di merda”.

Poco dopo, un assistente di Venditti lo raggiunge sul palco e gli sussurra qualcosa all’orecchio.
Venditti dice allora: “Ho capito, un ragazzo speciale, che però deve imparare l’educazione”.
Diverse persone del pubblico hanno protestato contro il comportamento dell’artista, che, innegabilmente, ha commesso una gaffe.

Come si è scusato Venditti

Il cantautore ha deciso, il giorno dopo, di diffondere un video di scuse. Ha affermato: “Non sono un mostro, sta montando una polemica stupida per chi mi conosce. Ho sbagliato, ho sbagliato perché nel buio non mi sono accorto di questa ragazza. Pensavo fosse una contestazione politica alla quale sono abituato, quindi ho risposto in maniera molto violenta a questa ragazza della quale sono venuto a conoscenza. Il padre è fantastico, la famiglia è fantastica. Quindi mi devo scusare, ma più delle scuse non posso fare, non me la sento”.

E ancora: “Il mio concerto è molto complicato, io dico delle cose molto forti quindi reagisco a qualcosa che nel buio, tra cinquemila persone, uno non può rendersi conto. Ho fatto ammenda subito, ieri sera, dopo il concerto. I genitori hanno avuto i miei pass e tutto. Sono sconvolto, onestamente perché oltre agli attacchi politici che mi vengono da tutte le parti, arrivano anche attacchi che non mi merito. Tutti sanno quanto voglio bene ai ragazzi speciali, lo possono testimoniare tutti quelli che vengono ai miei concerti”.
Venditti ha anche contattato telefonicamente la famiglia della ragazza per scusarsi ulteriormente.

Una forma di comunicazione che lega mondi opposti

Sulla vicenda è intervenuto anche l’avvocato Costa, con un post diffuso sui social. Costa ha scritto: “Credo che l’arte sia l’unica forma di comunicazione che lega mondi apparentemente opposti, un mezzo con cui l’essere umano supera i propri limiti e diventa quasi per magia veicolo di una bellezza universale. Della recente e nota polemica con la ragazza disabile, con rammarico credo non si sia approfondito abbastanza un aspetto che reputo cruciale: non si è posto in evidenza quali fossero le ragioni per cui la ragazza si trovasse lì…Credo che solo approfondendo questo aspetto possa davvero comprendersi e definirsi a fondo la questione. Scopo di ogni concerto è quello di generare quella magica alchimia tra artista e pubblico; proprio quel rapporto che si genera quando chi si esibisce riesce a diventare, inconsapevolmente, vettore che riesce a rispondere alle attese trepidanti del cuore palpitante di chi è stato toccato almeno una volta nell’anima da quell’artista. L’arte non si esprime con mere parole, raggiunge ben più alte e imperiture vette, è un privilegiato chi riesce a toccare quelle corde del cuore che nessuna parola può scalfire. Credo che la polemica possa essere un punto di partenza per un rapporto sincero con la fan: credo infatti che non possa prescindersi dal comprendere nel profondo quale sia stata quella imperscrutabile combinazione di suoni che le hanno fatto palpitare il cuore, al punto da sfidare quelle barriere architettoniche che caratterizzano quella naturale ritrosia e voglia di volersi nascondere che ognuno di noi in fondo ha.
Credo che in fondo si vada ad un concerto per immergersi in questi attimi di miracolosa magia.
Quanto accaduto non si limiti ad una sterile polemica, ma sia l’inizio di qualcosa di più grande, sarebbe un’occasione sprecata”.
BlogSicilia ha contattato l’avvocato Costa per approfondire il suo parere.

Gli artisti e il loro privilegio: diventare immortali

“Secondo me – spiega Costa – si è perso di vista il privilegio che gli artisti hanno, cioè diventare immortali. Attraverso l’arte la persona trascende il limite dell’umanità e si consegna alla storia. E chi ha questo privilegio dovrebbe osservare le cose con profondità. Ci siamo chiesti quale è la storia di quella ragazza? Perché era lì? Quali difficoltà aveva dovuto superare per assistere a un concerto di Venditti? Magari avrà sentito delle note che hanno innescato qualcosa di magico nel suo cuore, che ha voluto esprimere come può. Tra un cantautore e il suo pubblico si innesca una magia, ogni momento è unico e irripetibile, e gli artisti possiedono un dono speciale, il talento che forse è dato dall’alto. La reazione di Venditti ha in qualche modo rotto quella magia, ma non è detto che a questo non possa rimediare”.

No alla gogna

L’avvocato vuole chiarire un aspetto della vicenda: “Non so a cosa sia dovuta la reazione di Venditti, bisognerebbe chiederlo a lui, che in qualche modo ha cercato di spiegarla. Ma credo sia sbagliato scagliarsi così violentemente sia contro l’uomo sia contro l’artista. Bisogna riflettere su quanto accaduto per capire se da questa storia è possibile trarre qualcosa di positivo.
Non mi sento di condannare Venditti, e sono contro la gogna a tutti i costi. Può capitare a ciascuno di noi di sbagliare, siamo esseri umani. Tutta la carriera di un artista non può essere vanificata da un singolo episodio. Forse questa è l’occasione, anche per il cantautore, di approfondire il suo rapporto con il mondo delle disabilità, verso il quale ha detto di essere sensibile.
E mi scaglio contro chi ha fatto commenti pesanti sul cantautore sui social, terreno fertile per i leoni da tastiera. Anche dopo gli errori si deve e si può andare avanti, magari voltando pagina, senza dimenticare però che quanto ci accade deve servirci da insegnamento.
Ripeto: l’artista ‘passa’ alle persone che lo seguono qualcosa di divino e spirituale. Bisognerebbe anche riscoprire questo aspetto. Un artista dovrebbe rendersene conto”.

Il dibattito che non c’è stato

Per Costa si è sprecata l’occasione per intavolare un dibattito e accendere i riflettori sul mondo delle persone con disabilità. “Al posto di Venditti – precisa – avrei invitato la ragazza sul palco per un abbraccio e magari le avrei dedicato la sua canzone preferita. Ma ognuno si comporta come ritiene più opportuno. Vorrei passasse un messaggio che dovrebbe essere chiaro a tutti: le persone con disabilità hanno doti che noi, definiti ‘normodotati’, non abbiamo. Possiedono la semplicità che non è cosa da poco, riescono a vedere l’essenziale del quale noi abbiamo bisogno, ma nella nostra società, purtroppo, vengono considerate ‘ostacoli’ o ‘problemi’ e non risorse preziose quali invece sono. Credo poi, che nemmeno alla ragazza in questione interessi mettere Venditti alla gogna. Certamente non è andata al suo concerto con questo scopo. Non vedo perché dovremmo farlo noi.
Spero che quanto accaduto induca a riflettere, l’artista e tutti noi.
E spero, perché no, che Venditti possa leggere le mie parole”.

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