Gli uffici del Comune di Palermo continuano il loro lungo lavoro nella predisposizione del cosiddetto piano di riequilibrio. Proprio il 31 ottobre è scaduto il primo termine per la prima bozza del documento. Una data che era stata fissata dal Consiglio Comunale durante la discussione d’Aula del 16 settembre, per vedere i progressi effettuati.
Tante le riunioni di Giunta per valutare lo stato di avanzamento dell’atto. L’obiettivo, quindi, è sempre lo stesso: evitare il dissesto e il conseguente insediamento di un commissario.
Una speranza che si chiama Roma
Un atto che non è ovviamente ancora completo e che ha bisogno ancora di tempo per essere definito nella sua completezza. Ciò, soprattutto, in attesa dei possibili risvolti positivi della trattativa romana fra il Comune di Palermo e il Governo nazionale. La speranza, da parte dei vertici di Palazzo delle Aquile, è quella di avere dei fondi o comunque lo sblocco di parte degli accantonamenti a bilancio. Ciò al fine di finanziare i servizi essenziali. Soldi che farebbero un gran comodo a Leoluca Orlando e alla sua Giunta, scongiurando un piano di tagli lacrime e sangue anti-dissesto.
Ma le indagini che stanno riguardando i conti del Comune di Palermo potrebbero costituire un freno non da poco nello sviluppo delle pubbliche relazioni con Roma. Così, i dirigenti dell’Amministrazione stanno pensando a delle possibili alternative. Di carne attorno alle già scarne ossa delle casse comunali ne è rimasta davvero poca. Per il ragioniere generale Bohuslav Basile non sarà facile trovare capitoli di spesa da tagliare o comunque da ridimensionare.
Tagli alle Partecipate e possibile cessione di Gesap
E proprio nella redazione redatta dal ragioniere generale, si possono trovare alcune possibili risposte sui futuri piani del Comune. Tra le ipotesi al vaglio degli uffici, vi sarebbe quella di possibili tagli o, addirittura, di cessione di alcune società partecipate. Fra queste figura anche la Gesap, azienda che controlla la gestione dell’aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo.
Il Comune di Palermo, secondo azionista per quote detenute dopo la Città Metropolitana, detiene il 31,53% delle azioni. Un valore che, proprio Basile, ha così stimato.”Le illustrate ipotesi di squilibrio del bilancio non strutturali, si ritiene possano trovare straordinaria copertura attraverso la dismissione del patrimonio comunale, nell’ambito del quale, a titolo esemplificativo, si fa riferimento al valore della partecipazione detenuta in Gesap, che ammonta a 22 milioni, 839 mila e 930 euro. Importo questo che potrebbe assumere un valore superiore se computato secondo parametri di mercato”. Una spiegazione che ha fatto letteralmente insorgere i sindacati, fortemente contrari ad una privatizzazione dell’azienda.
Il tema della valutazione
Poco più di 23 milioni di euro, però, non salverebbero certamente i conti del Comune. C’è poi da comprendere come sono state effettuate queste valutazioni se è vero, come è vero, che l’ultimo stato dell’arte risalente alla precedente gestione della Gesap era molto superiore e lo era prima dei lavori di riqualificazione e miglioramento fatti negli ultimi anni
Il no a 5 stelle
“Siamo contrari alla vendita delle quote della Gesap da parte del Comune di Palermo – commenta il consigliere pentastellato Antonio Randazzo – Sarebbe un errore strategico da parte del Comune mettere in vendita la società che gestisce l’Aeroporto di Palermo che ha dimostrato in questi anni una grande crescita con importanti piani di investimenti”.
“Chiedo alla Giunta e all’Assessore Marino di scartare tale ipotesi, – aggiunge – che sarebbe un grave errore e che andrebbe a danneggiare l’interesse pubblico e dei palermitani. E Chiedo anzi di avviare un processo di rafforzamento della società con la quotazione in borsa”.
Gli altri guai del comune
E intanto scoppiano già altre grane. Il Comune non è in dissesto ma già c’è chi rifiuta gli incarichi come avviene per gli assistenti alla comunicazione e all’autonomia dei disabili
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