Lo stadio “Velodromo” di Palermo è ancora un cantiere. A diversi anni di distanza dagli ultimi eventi sportivi di rilievo, non sono ancora stati ultimati i lavori di manutenzione sulla struttura, il cui futuro è sempre più incerto. Il materiale acquistato per completare gli interventi giace ancora all’esterno, esposto alle intemperie meteoriche.
Nei mesi in cui il ciclismo nazionale ci regala grandi emozioni, quello che dovrebbe essere il fiore all’occhiello delle due ruote in Sicilia finisce per essere l’ennesima incompiuta, intrappollata fra vincoli burocratici e rallentamenti nei lavori. Un immobilismo sul quale ha indagato anche la Procura di Palermo che, nel novembre 2020, ha aperto un’inchiesta.
Era il lontano 2013 quando l’impianto di via Lanza di Scalea ospitò l’ultimo evento di ciclismo regionale di rilievo. Poi, il nulla più totale. Un impianto che, nei progetti dell’Amministrazione comunale, ha sempre avuto una natura polivalente. L’impianto è stato punto di riferimento anche del football americano, tanto da ospitare, nel 2010, l’XI Ninebowl, poi vinto dai Crusaders Cagliari.
Proprio in questo senso, negli scorsi mesi si è generato un dibattito legato alla destinazione d’uso del campo. L’assessore Paolo Petralia Camassa, con un atto d’indirizzo firmato il 7 dicembre, ha cercato di rilanciare il futuro dell’impianto, prevedendo al suo interno lo svolgimento di cinque sport. Ovvero, all’interno del Velodromo, oltre al ciclismo su pista, si sarebbero dovuti svolgere eventi di calcio, rugby, cricket e football americano.
Un progetto poi rivelatosi irrealizzabile per motivi tecnici. Per l’omologazione del campo da parte delle rispettive federazioni, infatti, è necessario soddisfare delle specifiche regolamentari, fra cui le linee del campo, evidentemente incompatibili fra gli sport di cui sopra. Così, proprio il campo da gioco risulta essere ancora spoglio del suo manto. Ad adornare quel che rimane dell’anello di ciclismo su pista, infatti, vi è soltanto una landa desolata di pietriccio ed erba infestante.
Stato di cose evidenziato dal sopralluogo della V Commissione Sport del Comune di Palermo, che abbiamo commentato nella nostra live di mercoledì 6 ottobre. Un impianto che ha vissuto, in maniera negativa, il cambio di marcia relativo ai lavori di manutenzione. Un corso a due direzioni, come spiegato dal presidente della commissione Sport Francesco Bertolino. “La situazione è di totale abbandono. Abbiamo assistito, in questi anni, ad una querelle tutta interna all’Amministrazione, tra una dirigenza e l’altra nella responsabilità del Coime. Partecipata che ha visto una prima fase, con una progettualità in una certa fase, e una seconda in cui si è affermato che tutto quello che era stato fatto prima era tutto sbagliato. Siamo all’anno zero. Di fatto, la situazione rappresenta un cortociruito del Comune. A piangerne le conseguenze è la comunità sportiva palermitana”.
L’esponente di Italia Viva esprime tutto il suo disappunto per lo stato dell’impianto. “E’ una grande delusione. Il sottoscritto era venuto con la V Commissione un paio di anni fa, ad effettuare un sopralluogo con la vecchia gestione del Coime. C’era grande ottimismo. Si prospettava un’apertura a breve, così non è stato. So che le commissione Trasparenza e Garanzia si è occupata della situazione. Ad oggi però, ripeto, siamo all’anno zero”.
Stato di immobilismo evidenziato dal consigliere di +Europa, nonché componente della commissione Trasparenza e Garanzia, Cesare Mattaliano. “Veniamo qui a distanza di quattro mesi, sperando di dare delle belle notizie alla cittadinanza. L’unica cosa però che ci fa capire che c’è uno stato di avanzamento dei lavori è che verrà effettuato un carotaggio del campo, per verificare il sistema di drenaggio. Poca roba rispetto a quello che ci è stato riferito un anno fa, quando abbiamo incontrato i vertici dell’Amministrazione, dall’ingegnere Teliaca al vicesindaco Giambrone. Ci era stato assicurato che, nel giro di quattro-cinque mesi, avremmo visto l’avvio dei lavori. Pur essendo vero che c’è stato un susseguirsi di incarichi, ma la situazione è di completo stallo”.
A preoccupare sono soprattutto delle condizioni della pista di ciclismo su pista. L’anello, nonostante il restyling visivo, rimane in pessima condizioni. Erba sulle paraboliche, strada utilizzata dai camion per scaricare il materiale ancora presente e, soprattutt, pericolose crepe che suggerirebbero un intervento decisamente più incisivo. “Vedere la pista di ciclismo è un grande dolore. Vi è una mancanza di programmazione, una cattiva gestione degli impianti sportivi. Una situazione che l’ha fatta da padrone. Pensare che la nazionale femminile di ciclismo si allena a Noto, mentre noi abbiamo un impianto simile, la dice lunga sullo stato di abbandono delle strutture della città”.
Mancanza di gestione e di programmazione, di cui parla Mattaliano, su cui si sofferma maggiormente la capogruppo del Movimento 5 Stelle Viviana Lo Monaco. “Sappiamo che gli esperti sportivi dovrebbero svolgere un’attività di promozione di queste attività sul nostro territorio. Ma, quei pochi dipendenti deputati a tale ruolo, sono dedicati a gestire gli impianti con pochissime risorse, spesso essendo part time ed avendo più di un impianto da gestire”.
La consigliera pentastellata richiede maggiori controlli sull’avanzamento e sul completamento dei lavori. “Il grave problema è quello della mancata manutenzione. L’idea che noi spendiamo milioni di euro per una riqualificazione straordinaria, senza inserire un contratto alla base. Anche quando sono consegnati i lavori, bisognerebbe che il Rup verifichi che quanto pattuito sia stato valorizzato dalla ditta. Questa è la prima cosa che noto non viene fatta. La seconda è che non vengono stanziate delle risorse periodicamente per una manutenzione periodica. Senza ciò, un piccolo danno si trasforma in qualcosa di ingestibile”.
Spese sul materiale di cui si preoccupa anche la capogruppo di Avanti Insieme Valentina Chinnici. “Abbiamo visto abbandonati rotoli di diversi metri d’erba sintetica, destinati a coprire il campo dove ora vi è solo pietriccio. E’ uno spreco, visto che questo materiale giace lì da due anni. Stessa cosa dicasi per i seggiolini colorati, installati di sana pianta. Evidentemente, in questa interruzione, vi è stato un cortocircuito che, come unico risultato, sta ottenendo uno spreco di centinaia di migliaia di euro”.
La consigliera comunale manifesta tutte le sue perplessità, anche sull’incapacità di indirizzare l’impianto verso evento di tipo culturale. “Mi auguro che, in questi ultimi mesi che rimangono, vista la carenza strutturale di spazi per sport e cultura, si rimedi a ciò. Abbiamo tanti artisti giovani palermitani, che chiedono luoghi dove potersi espressi. Invece, si trovano con difficoltà enormi. E’ uno spreco di talento, di energie e di arte per ragazzi che non vorrebbero lasciare la loro terra”.