Colto, divertente, coinvolgente e alla fine anche molto toccante e commovente lo spettacolo “Vello è possibile” di Sofia Muscato, in scena ieri sera al Teatro Agricantus di Palermo.
L’artista, autrice e interprete dello spettacolo, guidata dalla regia di Chiara Muscato, è sola sul palco con una scenografia minima. Una poltrona d’ufficio , il trono del re Pelia, una ciambella da mare con un fenicottero, la nave degli argonauti, i 50 eroi guidati da Giasone nelle terre della Colchide devono conquistare il vello d’oro. C’è anche una ruota, una corona coltello, ma non dobbiamo svelare tutto.
Sofia Muscato conosce così bene la materia dei suoi amici filosofi e degli scrittori greci che riesce, come sa fare il bravo panettiere che con la sola acqua e farina crea ogni forma di pane, a legare la letteratura greca con l’odissea sull’autostrada Palermo Catania o sulla Palermo Agrigento. O ancora il fetore trovato dagli argonauti sull’isola di Lemno con l’aria maleodorante nella zona industriale di Termini Imerese. Per proseguire le inumane prove per diventare insegnanti tra cfu e corsi perenni di formazione.
Il mito antico degli argonauti viene rivisitato dalla autrice con quanto accade oggi. Segno che in fondo la storia per i poveri mortali non è cambiata così anche per gli eroi costretti a peregrinare su questa terra per superare prove sempre più difficili.
Alla fine dello spettacolo Sofia Muscato spiega perché è salpata sull’Argo. Perché tra rime in siciliano e battute esilaranti utilizzando il dialetto e l’italiano ha intrapreso questo viaggio. Non voglio spoilerare il finale. Un viaggio intimo e personale per un finale tutt’altro che scontato molto commovente.
Perché questo è uno spettacolo da vedere e ascoltare come successo ieri sera nel teatro Agricantus dove gli spettatori sono stati rapiti dalla bravura di un’artista palermitana che da anni fa amare qualcosa che oggi non va di moda: la cultura.
(Foto Peppe Graziano)
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