Vandali in azione in piazza Bellini, a Palermo. Ignoti hanno imbrattato le mura antistanti la celebre chiesa di San Cataldo, posta all’angolo con via Maqueda, apponendo sulle stesse alcune scritte con quelli che sembrano gessetti colorati. Vicenda sulla quale è stato chiesto un immediato intervento di ripristino del decoro all’Amministrazione Comunale.
Vandali in azione in piazza Bellini
L’episodio è stato segnalato nella giornata odierna. Ad essere coinvolte, come sopra ricordato, le mura della chiesa di San Cataldo. Un vero gioiello storico-culturale posto a pochi metri dalla facoltà di Giurisprudenza e da Palazzo delle Aquile, attuale sede del Comune di Palermo. Una struttura diventata simbolo perfino dei campionati italiani di scherma, le cui fasi finali si svolsero proprio su piazza Bellini. Ma, nonostante l’importanza del monumento sia nota a tutti, qualcuno ha pensato di apporre delle scritte sulle mura.
Fatto su cui il gruppo consiliare del M5S ha inviato una segnalazione agli uffici del Comune di Palermo. “Un fatto molto grave proprio davanti uno dei simboli di Palermo – ha commentato il capogruppo Antonino Randazzo -. Un monumento Unesco imbrattato. Ho chiesto al sindaco e all’assessore Carta un intervento tempestivo per ripristinare il decoro”. Da capire quando verrà ripristinato lo stato dei luoghi.
Monumenti imbrattati, i precedenti in città
Un episodio deprecabile ma che ha avuto diversi precedenti in città, anche a sfondo politico. Circa un anno fà, ovvero il 17 marzo 2023, fu gettata della vernice rossa biodegradabile sulla statura di Francesco Crispi, in piazza Croci. In quel caso non fu l’opera dei vandali, bensì una protesta condotta da un gruppo legato al movimento “Trinacria“. Ad eseguire il gesto di protesta fu un gruppo composto da mezza dozzina di persone, immortalate a volto coperto in un video che era stato pubblicato sulla pagina Facebook del movimento ma che ormai risulta rimosso. Nelle immagini si vedeva una persona imbracciare un contenitore di vernice rossa e lanciarlo sulla statua. Le conseguenze sono evidenti tutt’oggi, con parte della vernice ancora presente sulla statua.
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